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Delitto del fiume, la verità di Piter in aula nel giorno della sentenza

Prenderà la parola in aula: Piter Polverini, nel giorno in cui con ogni probabilità sarà emessa la sentenza per l'omicidio di Katia Dell'Omarino, ha deciso di raccontare, di fronte al giudice Piergiorgio Ponticelli, quanto avvenuto quella...

Prenderà la parola in aula: Piter Polverini, nel giorno in cui con ogni probabilità sarà emessa la sentenza per l'omicidio di Katia Dell'Omarino, ha deciso di raccontare, di fronte al giudice Piergiorgio Ponticelli, quanto avvenuto quella drammatica notte di luglio lungo il fiume Afra, quando uccise la 39enne biturgense.

Lo ha deciso mercoledì scorso insieme ai suoi difensori, gli avvocati Piero Melani Graverini e Mario Cherubini, nella loro ultima visita in carcere. Un incontro per valutare gli ultimi dettagli prima di questa che si preannuncia come l'udienza finale.

"Parlerà, ricostruirà i fatti avvenuti quella notte - spiega Melani Graverini - ma non ci saranno colpi di scena. Quello che è successo è già abbastanza chiaro". Non si sa se avrà anche delle parole per la famiglia di Katia, che molto probabilmente non sarà presente in aula. Polverini cercherà di spiegare come è arrivato a quella violentissima esplosione di rabbia. Ne aveva parlato anche di fronte ai Carabinieri al momento dell'arresto: ma non era presente nessun avvocato, quindi quelle dichiarazioni non sono state usate ai fini processuali. I legali raccontano di averlo trovato tranquillo, sereno. "Questa vicenda è un peso tremendo per lui - raccontano i legali - , tanto è vero che aveva pensato più volte di costituirsi. Non ha mai trovato il coraggio, ma ha vissuto l'arrivo dei carabinieri lo scorso settembre quasi come una liberazione".

Adesso Polverini - accusato di omicidio volontario con l'aggravante di "minorata difesa" - rischia dai 14 ai 21 anni, che potrebbero arrivare anche a 24 qualora il giudice decidesse di accogliere l'aggravante. Una pena pesantissima per il 25enne.

La famiglia, che si è costituita parte civile, attende intanto giustizia. "I familiari chiedono una pena giusta - commenta la legale Anna Boncompagni - il fatto che il pm Julia Maggiore abbia integrato il capo di imputazione con una delle aggravanti chieste dalla parte civile e il fatto che sia stato escluso il rito abbreviato condizionato, escludendo quindi l'incapacità di intendere e di volere, ci fa sperare".

Questa mattina alle 9 inizierà l'udienza, ci sarà il dibattimento, prenderà la parola Piter. Poi, se non ci saranno ulteriori richieste da parte del pm, ad esempio per una replica, il giudice emetterà la sentenza.

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