Delitto del fiume, la parte civile: "In aula risultato importante". A marzo probabile sentenza

"Un'aggravante in più è un risultato importante, perché in caso di condanna si partirà da una pena più pesante". Così Anna Boncompagni legale della famiglia di Katia Dell'Omarino - costituitasi parte civile - ha commentato l'esito dell'udienza di ieri di fronte al Gup Piergiorgio Ponticelli. Sul banco degli imputati c'era Piter Polverini, 25enne (ha compiuto gli anni a inizio febbraio), accusato del brutale omicidio della donna e assistito dagli avvocati Mario Cherubini e Piero Melani Graverini.

L'aggravante accolta è quella di "minorata difesa" ed era stata richiesta proprio dalla parte civile. Non è stata accolta invece la richiesta di perizia psichiatrica (e quindi di rito abbreviato condizionato) avanzata dalla difesa. "Il giudice - prosegue Boncompagni - non ha ritenuto necessaria la perizia come integrazione probatoria e ha invece ritenuto che il contenuto della perizia di parte, svolta dal dottor Paterniti, in realtà non rilevasse aspetti che mettessero in dubbio la capacità di intendere e di volere".

Una giornata chiave dunque per il giovane, che ha deciso di essere presente in aula. Fuori, nel corridoio lo aspettava la sua famiglia: volti tesi, preoccupati, ai quali Piter ha potuto riservare solo alcuni sorrisi nel momento in cui attraversava il corridoio per entrare nell'aula.

L'udienza, che si era preannunciata breve, ha avuto invece bisogno di circa un'ora di camera di consiglio. Al termine la decisione del gup: niente perizia e rito abbreviato "secco". Il 17 marzo si andrà alla discussione. E in linea teorica potrebbe esserci la sentenza il giorno stesso.

"Noi procederemo comunque con il nostro consulente – ha sostenuto l’avvocato Melani Graverini annunciando che saranno presentati "i risultati della perizia in aula il 17 marzo”.