Delitto del fiume, attesa per i risultati degli esami sull'arma. Verso una proroga

Probabilmente saranno necessari altri giorni. Pochi. Poi le indagini sulla morte di Katia Dell'Omarino saranno chiuse. I risultati degli ultimi accertamenti sulle tracce biologiche trovate su arma del delitto, strofinaccio e automobile, sono ancora sotto la lente della dottoressa Spinetti dell'Università di Pisa che probabilmente chiederà qualche altro giorno di tempo. Pare infatti che l'esame si sia rivelato più complicato del previsto: gli oggetti (in particolare l'arma e il panno) per giorni sono stati esposti alle intemperie e le tracce si sarebbero deteriorate.

I risultati appaiono ormai solo dettagli: le prove, le parole dette da Polverini, il fatto che il giovane abbia condotto gli inquirenti a ritrovare l'arma, da soli sono più che sufficienti per la conclusione del caso.

Intanto Polverini resta in carcere, ad Arezzo. Lo scorso 20 ottobre ha acconsentito al prelievo di un campione di saliva per la ripetizione dell'esame del dna. Periodicamente incontra i suoi avvocati, ma ancora il cuore della strategia difensiva non sarebbe stato tracciato: i legali Mario Cherubini e Piero Melani Graverini attendono la chiusura definitiva delle indagini e quindi gli ultimi risultati provenienti dal laboratorio di Pisa per imboccare una strada specifica.