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Decine di bambini tra le vittime del terremoto: Arezzo tende la mano alle popolazioni del Centro Italia

L'orrore di un disastro senza precedenti. La devastazione di una catastrofe silenziosa. Le lacrime, infinite, di una nazione intera che piange i suoi fratelli e le sue sorelle perse sotto ad un cumulo di macerie. L'Italia si stringe attorno alle...

L'orrore di un disastro senza precedenti. La devastazione di una catastrofe silenziosa. Le lacrime, infinite, di una nazione intera che piange i suoi fratelli e le sue sorelle perse sotto ad un cumulo di macerie.
L'Italia si stringe attorno alle popolazioni del Centro che sono state colpite dal violento terremoto di magnitudo 6.0.
Alle 3,36 di questa notte la prima scossa. Una violenta ondata si è abbattuta su Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo provocando morti e feriti. Migliaia le persone che sono state buttate giù dal letto in preda al panico più totale.
Anche Arezzo si è svegliata nel cuore di una notte di agosto come tante altre. La scia sismica ha raggiunto anche la città e tanti hanno lasciato il proprio giaciglio. L'epicentro è stato registrato nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia. Sono queste le località maggiormente colpite.
Per tutta la giornata le scosse sono andate avanti, alcune hanno persino ridestato il terrore delle ore notturne. Circa 200 le scosse registrate. Quelle più forti di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5,4 alle 4.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia. Un'altra fortissima si è sentita alle 4.34 di entità 5,4. L'ultima poco prima delle 14 ad Arquata di magnitudo 4,9. Moltissime le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia.


Secondo le informazioni diramate da Protezione civile, sindaci e vigili del fuoco sono almeno 160 le vittime accertate. Il dato provvisorio è aggiornato di ora in ora dal Dipartimento della Protezione Civile: in particolare, i morti sono oltre 60 tra Amatrice ed Accumoli, mentre sono 20 quelli morti accertati dalla Protezione civile delle Marche. Ancora imprecisato il numero dei dispersi. Al Pronto soccorso di Ascoli e di San Benedetto del Tronto sono arrivati almeno 81 feriti, di cui 7 in gravi condizioni, 153 sono ricoverati nelle strutture del Lazio, 29 a L'Aquila.

Sul posto dalla notte scorsa ci sono anche i vigili del fuoco di Arezzo. Dieci uomini più personale Saf ed elicotteristi. A coordinare il lavoro degli uomini aretini, ci sono i caposquadra Antonio Biagi e Stefano Poggini. Dalle prime luci di questa mattina sono impegnati nelle attività di recupero e soccorso.

“Abbiamo salvato un anziano – racconta Antonio Biagi – lo abbiamo estratto dalle macerie della propria abitazione dove si trovava al momento della scossa. E’ stato un momento toccante quando, dopo ore di lavoro, siamo riusciti ad estrarlo e metterlo in salvo. La situazione è difficile. Le cittadine sono distrutte. Macerie ovunque. Il lavoro di ricostruzione e i soccorsi andranno avanti per molto tempo. Noi saremo qui a fare del nostro meglio”.

"Così abbiamo salvato la vita ad un uomo" - Il racconto dei vigili del fuoco aretini

Nel frattempo ad Arezzo è già partita la macchina della solidarietà. Sono molte le associazioni che hanno avviato raccolte fondi e viveri da spedire direttamente alle persone rimaste coinvolte nella tragedia.


Immagine di copertina: tratta da Twitter Corpo Forestale dello Stato

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