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Cronaca

Ha un debito con l'Erario e per non pagarlo intesta i beni alla compagna: scoperto dalla Guardia di Finanza

Nei guai un imprenditore di 46 anni che dopo il sequestro di un immobile ha saldato il debito da 90mila euro

Doveva pagare un importante debito all'erario in seguito ad un mancato versamento dell'Iva. Ma per evitare di farlo aveva messo in piedi una serie di operazioni societarie, avvalendosi anche di una "testa di legno". Escamotage che però sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Arezzo che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Arezzo. 

A finire nel mirino delle fiamme gialle è stato un imprenditore aretino di 46 anni, amministratore di una società operante nel capoluogo, nel settore orafo, che - per sottrarsi al pagamento di un importante debito erariale per omessi versamenti dell’Iva - "ha effettuato una serie di articolate operazioni societarie, consistenti in cessioni di quote sociali e costituzioni di nuove entità giuridiche, anche attraverso l’intestazione fittizia ad una “testa di legno” della società decotta, cosiddetta “bad company”".

I militari del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria hanno ricostruito i flussi finanziari ed il patrimonio dell’indagato, individuando le modalità di evasione che ha attuato. 

"L’imprenditore, consapevole degli adempimenti nei confronti del Fisco, si era “spogliato” delle attività finanziarie e patrimoniali aggredibili, occultandole attraverso cessioni di rami d’azienda e variazioni della ragione e della sede sociale, trasferendo così, in capo ad un “prestanome”, la società gravata da debiti erariali".

Pertanto, il soggetto è stato segnalato all'autorità giudiziaria per il reato tributario di "sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte" (punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni), per il quale è stato richiesto dalla Procura della Repubblica di Arezzo il sequestro delle disponibilità bancarie e di un immobile (capannone ad uso industriale e commerciale), oggetto delle “finte” cessioni, per un valore stimato in circa 90 mila euro.
Il 46enne ha quindi versato le somme dovute nelle casse dello Stato, per rientrare in possesso dell’immobile. Le liquidità così recuperate hanno consentito l’estinzione del debito tributario accertato, sotto la vigilanza e con le modalità stabilite dalle Fiamme Gialle aretine.

"Il servizio concluso - commenta la Guardia di Finanza di Arezzo - rappresenta una chiara dimostrazione di efficacia dell’azione investigativa ai fini del “ristoro” del danno cagionato al Fisco, mediante l’attività sinergica tra autorità giudiziaria e Guardia di Finanza, contemperando, allo stesso tempo, l’esigenza di garantire la regolare dinamica del mercato, alterata dalla concorrenza sleale degli evasori fiscali".

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