rotate-mobile
Cronaca

Da Cardiff al terrore di Londra, l'odissea di 4 aretini in treno: "Panico sul convoglio, stazione militarizzata"

Avrebbe dovuto essere un fine settimana all'insegna dello sport e della spensieratezza, una gita in Gran Bretagna al seguito della squadra del cuore, la Juventus, impegnata a Cardiff nella finale di Champions League. Un breve passaggio in terra...

Avrebbe dovuto essere un fine settimana all'insegna dello sport e della spensieratezza, una gita in Gran Bretagna al seguito della squadra del cuore, la Juventus, impegnata a Cardiff nella finale di Champions League.

Un breve passaggio in terra gallese, giusto il tempo di assistere alla partita, e poi rientro a Londra, due ore di distanza in treno, dove avevano prenotato l'albergo a prezzi enormemente più modici che a Cardiff. Mai avrebbero pensato che ci potesse essere ben di peggio che la sconfitta della Juve in questa due giorni, funestata dall'attacco terroristico a Londra.

Quattro aretini si sono infatti trovati bloccati nella capitale inglese scossa dal terrore: sono scesi in una stazione, quella di Paddington, militarizzata; sono riusciti ad uscire scortati e a entrare in hotel attraversando una città desertificata.

Testimone dell'accaduto è il giornalista Matteo Giusti, in Gran Bretagna assieme al padre, il medico Egidio Giusti, un altro giornalista, l'ex addetto stampa dell'Arezzo Stefano Brandini Dini, e un altro amico.

Siamo usciti dal Millennium Stadium e siamo andati alla stazione di Cardiff intorno alle 23 - racconta Matteo - siamo saliti sul treno che ci avrebbe riportato a Londra. All'improvviso, durante il tragitto, siamo stati informati dalla polizia ferroviaria di quello che stava accadendo al London Bridge e all'interno del convoglio è salita la tensione. Le persone cercavano disperatamente di capire i dettagli attraverso gli smartphone.

Doppio l'attentato: sul ponte di London Bridge e a Borough Market. Otto minuti per compiere la strage, tre i terroristi che, con un camion lanciato sulla folla e poi con i coltelli, hanno ucciso e ferito più persone possibili. Tempestiva la reazione delle forze dell'ordine che in breve hanno ucciso gli attentatori. Notevole il coraggio dei londinesi che hanno arginato l'assalto dei killer, rispondendo agli attacchi rovesciando tavoli e gettando bottiglie nella loro direzione. La zona scelta per l'attacco è particolarmente affollata, piena di ristoranti. Alla fine i morti sono stati sette, decine i feriti, dodici gli arresti. Sembra chiara la matrice jihadista.

Siamo arrivati a Londra intorno alle 1 di notte, dopo un viaggio in treno surreale e carico di tensione. La polizia ferroviaria controllava tutti. Paddington dista appena quattro chilometri dalla zona colpita dai terroristi. Appena scesi siamo stati presi in carico da una trentina di militari e accompagnati all'esterno. Fuori c'era una città irreale, deserta. Ed era sabato sera. Mi sono impressionato, le poche persone che si trovavano per strada camminavano velocemente, cercavano di rincasare prima possibile. Noi abbiamo fatto lo stesso, per fortuna l'albergo era poco lontano. Immediatamente mi sono informato per il volo di rientro. Partiamo da Heathrow - conclude Matteo Giusti - e atterriamo a Roma, al momento il volo è confermato ma siamo stati invitati a recarci in aeroporto con largo anticipo. I controlli, probabilmente, saranno lunghi.

Foto: frame tratto dal sito di SkyTg24

@MattiaCialini

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da Cardiff al terrore di Londra, l'odissea di 4 aretini in treno: "Panico sul convoglio, stazione militarizzata"

ArezzoNotizie è in caricamento