Crac Banca Etruria, tutti i risparmiatori ammessi a parte civile. Esclusi i Comuni e gli enti
È stata la richiesta di danni morali a fare la differenza. Grazie a questa impostazione i circa 2500 risparmiatori sono stati ammessi a parte civile nel processo per il crac di Banca Etruria. A non essere ammesse invece, sono state le associazioni...
Nadia Frulli
23 novembre 2017 11:07
È stata la richiesta di danni morali a fare la differenza. Grazie a questa impostazione i circa 2500 risparmiatori sono stati ammessi a parte civile nel processo per il crac di Banca Etruria. A non essere ammesse invece, sono state le associazioni che li rappresentano e i Comuni: quello di Arezzo e quello di Castiglion Fiorentino.
Ammesso a parte civile il liquidatore Giuseppe Santoni, che stando alle motivazioni brevemente lette dal giudice, tutelerebbe gli interessi economici anche delle parti non ammesse.
Il procedimento adesso va avanti. La prossima udienza è in programma per mercoledì 29 novembre, quando a prendere la parola sarà il pubblico ministero.
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Ammesso a parte civile il liquidatore Giuseppe Santoni, che stando alle motivazioni brevemente lette dal giudice, tutelerebbe gli interessi economici anche delle parti non ammesse.
Il procedimento adesso va avanti. La prossima udienza è in programma per mercoledì 29 novembre, quando a prendere la parola sarà il pubblico ministero.
Tutti ammessi i 204 azionisti e obbligazionisti subordinati associati a Confconsumatori che hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo per bancarotta di Banca Etruria che si celebra ad Arezzo.
"Il giudice dell’udienza preliminare, infatti – fanno sapere da Confconsumatori –, ha osservato che la costituzione del curatore fallimentare non preclude per i creditori e per i soci di poter chiedere il ristoro del danno morale e conseguentemente non ha potuto negare che, trattandosi di risparmiatori, l’integrale perdita dei risparmi investiti in obbligazioni e azioni della banca ha provocato un grave turbamento del loro equilibrio psicologico, come tale potenzialmente risarcibile come danno morale ai sensi dell’art. 2059 del codice civile".
"Il giudice dell’udienza preliminare, infatti – fanno sapere da Confconsumatori –, ha osservato che la costituzione del curatore fallimentare non preclude per i creditori e per i soci di poter chiedere il ristoro del danno morale e conseguentemente non ha potuto negare che, trattandosi di risparmiatori, l’integrale perdita dei risparmi investiti in obbligazioni e azioni della banca ha provocato un grave turbamento del loro equilibrio psicologico, come tale potenzialmente risarcibile come danno morale ai sensi dell’art. 2059 del codice civile".
Il processo proseguirà il prossimo 29 novembre con le richieste del pubblico ministero.
"L’associazione – fanno sapere ancora da Confconsumatori – terrà informati i propri associati e tutti gli interessati che non hanno ancora presentato la domanda di costituzione di parte civile, perché sarà nuovamente possibile costituirsi all’udienza dibattimentale che si terrà probabilmente il prossimo anno".
"L’associazione – fanno sapere ancora da Confconsumatori – terrà informati i propri associati e tutti gli interessati che non hanno ancora presentato la domanda di costituzione di parte civile, perché sarà nuovamente possibile costituirsi all’udienza dibattimentale che si terrà probabilmente il prossimo anno".
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Nadia Frulli
23 novembre 2017 11:07
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