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Cronaca

Crac Banca Etruria, ipotesi truffa: a gennaio i primi testi ascoltati in aula

I testi della procura, ovvero quelle persone - una dipendente che si era licenziata e altri due colleghi di altre filiali - che hanno spiegato i meccanismi di vendita dei titoli subordinati, non sono stati ancora ascoltati. Forse le loro...

I testi della procura, ovvero quelle persone - una dipendente che si era licenziata e altri due colleghi di altre filiali - che hanno spiegato i meccanismi di vendita dei titoli subordinati, non sono stati ancora ascoltati. Forse le loro deposizioni in aula saranno ascoltate all'inizio del 2018. Sono numerose infatti le udienze del procedimento per truffa aggravata in seguito al crac di Banca Etruria che sono state calendarizzate a partire dal prossimo 18 gennaio.

Oggi, di fronte al giudice Avila, una nuova udienza di smistamento, nella quale sono stati presi in esame poco meno di una decina di fascicoli e sono state presentate le liste dei testi delle varie parti in causa.

In tutto i piccoli risparmiatori che hanno presentato un esposto per truffa sono stati circa 450, circa 40 gli imputati (in tanti casi, gli esposti riguardano i medesimi funzionari o dirigenti). La prima udienza, di fronte al giudice Avila, si è svolta circa un mese fa. Era il 21 settembre e una decina di imputati sfilarono in aula. Una sola persona ha deciso di costituirsi parte civile: si tratta di un 80enne che ha visto sparire tutti i suoi risparmi quel fatidico 22 novembre. E' assistito dall'avvocato Lorenza Calvanese.

Vista la mole di lavoro legata al numero degli esposti, il tribunale ha stato deciso di prendere in esame dai 10 ai 15 casi alla volta: ogni udienza il giudice potrà valutare se sarà più opportuno affrontarli singolarmente o accorparli in un solo procedimento. Questo per evitare, almeno sulla carta, di ingolfare ulteriormente la macchina della giustizia.

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