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Cronaca

Arezzo e tutta Italia con le restrizioni della Lombardia: stop agli spostamenti, scuole chiuse fino al 3 aprile

Era nell'aria anche ad Arezzo che sarebbero arrivate misure drastiche, e probabilmente qualche avviso era già giunto all'amministrazione che questa sera non ha però potuto dire niente in merito, memore anche di quanto accaduto a Milano

Non è definita proprio una zona rossa, ma per capirsi anche Arezzo come tutta Italia avrà le forti limitazioni della Lombardia e delle altre 14 province del nord. La notizia era nell'aria da qualche ora e questa sera alle 22 circa il premier Conte ha fatto l'annuncio.

"E' difficile cambiare le proprie abitudini, capisco le famiglie, i giovani, ma le abitudini adesso vanno cambiate, tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa, subito."

Così Conte ha introdotto le misure previste dal nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale questa sera e sarà operativo da domani mattina.

"Ho deciso di adottare misure più forti, più stringenti per contrastare l'avanzata del coronavirus in Italia, perché seppur ci siano altri interessi importanti, l'aspetto della salute pubblica è la priorità"

Quali decisioni sono state prese?

"Parte quello che si può chiamare il provvedimento 'Io resto a casa', tutta l'Italia diventa una zona protetta dove non ci possono essere spostamenti se non per 3 motivi ben precisi: comprovati motivi di lavoro, necessità impellenti e salute. Scatta anche il divieto di assemblamenti all'aperto, nei locali al pubblico."

La didattica nelle scuole e nelle università riprenderà il 3 aprile

Il decreto contiene anche l'allungamento del periodo di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le università. In tutte le strutture è sospesa la didattica fino al 3 aprile. Così che il periodo di fermo, iniziato il 6 marzo scorso, arriverà quasi a un mese.

Si ferma tutto lo sport (a cura di Matteo Marzotti)

Il nuovo decreto risponde anche a quanto richiesto dal mondo dello sport. Prima la Lega Nazionale Dilettanti che ha bloccato tutti i campionati (comprese le giovanili), poi la Lega Pro che era pronta a chiedere lo stop, e infine la richiesta del Coni, con Malagò che ha portato davanti al ministro Spadafora le richieste delle federazioni. Lo sport si ferma fino al 3 aprile. Da capire poi quando e come si ripartirà. Intanto ci sarà da capire cosa accadrà alle scadenze previste tra i professionisti il 16 marzo e per le quali Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha chiesto un ‘allontanamento’.

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