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Cronaca

Esplosi, sfondati e "ripuliti". Caccia alla banda dei bancomat

Da novembre scorso ad oggi sono quattro gli sportelli automatici, di banche e poste, presi di mira da malviventi

Il modus operandi, seppur con le dovute peculiarità, è simile a quello che spesso viene ritratto nei film dove sfrontatezza e follia si fondono insieme dando vita ad una miscela dirompente ed esplosiva.
Gli episodi che si sono verificati in provincia di Arezzo negli ultimi tre mesi e riguardanti assalti a bancomat e sportelli automatici ammontano a quattro. Prima Montevarchi, poi Castelnuovo di Subbiano, Pratantico ed infine il blitz della scorsa notte a Pieve al Toppo e Borghetto.

La trama quasi sempre la solita. I malviventi a bordo di un'auto o di un furgone (generalmente rubati ad ignari cittadini o attività) si lanciano a tutto gas contro contro gli sportelli bancomat cercando di rendere possibile l'asportazione dalla sede la cassaforte dove vengono custodite le banconote. Operazioni rapide, drastiche, senza fronzoli, commesse da più persone molto spesso davanti all'occhio impassibile delle telecamere di videosorveglianza. Sfrontati, sprezzanti e sicuri di sé. Così, molto spesso, appaiono i malviventi immortalati nelle immagini. Professionisti del crimine, pronti a tutto per riuscire ad accaparrarsi ingenti bottini.

Unica eccezione, in questo quadro di serialità, è l'episodio di Pratantico dove i banditi hanno scelto di far esplodere il postamat per accedere alla cassetta di sicurezza riuscendo però soltanto a metà nell'intento visto che, parte del denaro è andato in fumo. Un colpo che, nella storia recente, trova soltanto un precedente: l'assalto allo sportello del centro commerciale di Olmo.

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Verso le 22,30 di martedì 4 febbraio, la banda ha deciso di rubare una Fiat 500 e un furgone da una concessionaria che si trova a Pieve al Toppo. Con questi due mezzi hanno cercato di sradicare il bancomat del Monte dei Paschi di Siena che si trova nelle vicinanze, ma senza riuscirci, qui hanno abbandonato la Fiat e hanno proceduto. Senza demordere hanno cercato un nuovo ufficio dove colpire, lo hanno trovato alle Poste di Montagnano Alberoro nel comune di Monte San Savino dove il colpo è andato a buon fine. I malviventi sono riusciti a sradicarlo e a portare via così 44mila euro visto che il bancomat era stato riempito poche ore prima.

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Sulla vicenda di Pratantico, invece, la Squadra Mobile della Polizia di Stato, diretta da Pietro Luca Penta, sta indagando con grande scrupolo. In particolare, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero stati almeno tre i componenti della banda. Audaci ed esperti, si sono mossi da professionisti sia nel far saltare il bancomat sia nella fuga. Hanno infatti utilizzato due autovetture: una bianca e una scura che dopo il colpo si sono dileguate in due direzioni opposte.

500 usata come arite contro l'ingresso del supermercato

Sfondano la parete con l'auto e rubano un bancomat

Un furto lampo consumato in una manciata di minuti quello di Castelnuovo di Subbiano. Secondo quanto accertato dai militari, qualche ora prima del colpo dalle strade di Capolona era stata rubata una Fiat 500x. Quella stessa auto è stata utilizzata come ariete per sfondare la parete di vetro dove si trovava il bancomat. Una volta infranto il vetro i malviventi avrebbero staccato il terminale e lo avrebbero caricato a bordo di un furgone dandosi alla fuga.

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Un gruppo di 5 o 6 persone, dopo aver sfondato con un suv le vetrate di accesso al corridoio centrale del centro commerciale Coop.fi di Montevarchi, hanno portato via la colonnina bancomat installata vicino l’entrata. Per compiere l’azione sono stati utilizzati tre veicoli, tra cui un furgone ed un’auto risultata rubata.

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