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Cronaca

L'inchiesta Coingas continua: cellulari, file e faldoni sotto analisi. I retroscena

L'inchiesta è portata avanti dal pm Claudiani e dalla Digos di Arezzo, ma è seguita costantemente dal procuratore capo Roberto Rossi

Un'altra giornata convulsa per la vita amministrativa e politica di Arezzo, quella di ieri. Coingas ha visto approvato con riserve il bilancio 2018, mentre la giunta, rappresentata dal sindaco Ghinelli e dagli assessori Nisini, Tanti e Magi, hanno tenuto una conferenza stampa per annunciare che Merelli non si sarebbe dimesso, che loro non ravvisavano il motivo per chidergli un passo indietro. Dichiarazioni in cui Ghinelli ha spiegato le due consulenze sotto indagine per peculato per un ammontare di 440mila euro, confermando fiducia nel suo assessore, senza però nominare ne Sergio Staderini, ne Franco Scortecci, le altre due figure legate a Coingas finite sotto la lente d'ingrandimento della Procura.

Le prime reazioni

Sono susseguite reazioni politiche da parte del Partito Demoratico a livello provinciale e di Arezzo in Comune. Così come dichiarazioni dei sindaci presenti in assemblea che in parte, leggasi civici di centro destra, si sono astenuti dal voto chiedendo chiarimenti, con quelli di centro sinistra che invece dopo la discussione dei punti hanno abbandonato l'assemblea dando un chiaro segno politico.

Dal giorno delle perquisizioni a oggi

Tutto questo è successo nella giornata di ieri, ma l'intera settimana si è rivelata intensa a partire soprattutto da martedì 2 luglio, quando ci sono state le perquisizioni, nelle case e negli uffici di chi è finito sotto indagine, a vario titolo coinvolto per peculato, abuso d'ufficio e favoreggiamento personale. "Non ero nemmeno ad Arezzo quando è successo" ha detto il sindaco Ghinelli che si trovava a Siena dal collega De Mossi per assistere al Palio.

Dalle sei della mattina di martedì sono partite le perquisizioni, operativamente portate avanti dalla Digos della questura di Arezzo e così cellulari personali sono stati sequestrati per analizzarne il contenuto, così come materiale informatico, computer, ma anche faldoni cartacei. Servirà per questo tempo alla Procura per analizzare tutto il materiale, ma anche per fare il backup dei cellulari prima di essere riconsegnati. 

Gli inquirenti hanno trovato collaborazione da parte di tutti coloro che hanno ricevuto la perquisizione sia presso Coingas in via Igino Cocchi, che negli uffici dell'assessorato al bilancio e partecipate a Palazzo Cavallo, che nelle abitazioni private.

Gli indagati

Al momento le indagini sono state compiute nei confronti di Franco Scortecci, attuale amministratore unico di Coingas, l'unico che si è rivisto in pubblico, presente all'assemblea di Coingas ed ha rilasciato anche dichiarazioni alla stampa, dicendosi sereno, ma al contempo scosso da quanto accaduto, difeso dall'avvocato Romagnoli; Sergio Staderini, che ha ricoperto il ruolo sia di presidente del cda della partecipata che quello di amministratore unico e che ha scelto come legale Mario Cherubini. Con loro sotto inchiesta sono finiti, l'assessore alle partecipate del Comune di Arezzo Alberto Merelli assistito dall'avvocato Luca Berbeglia, il commercialista cortonese, ma con ufficio ad Arezzo Marco Cocci per l'incarico di consulente ricevuto da Staderini nel 2018 e una funzionaria interna di Coingas. Altre persone potrebbero essere coinvolte, ma al momento, le indagini continuano sul materiale acquisito nelle perquisizioni, che si somma alle intercettazioni telefoniche compiute dalla Digos nel corso degli ultimi mesi, su mandato del pm Andrea Claudiani, titolare dell'inchiesta. 

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