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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Chitignano: 56 enne colpito da arresto cardiaco, salvato con il defibrillatore

Un uomo di 56 anni, residente a Castiglion Fiorentino, colpito ieri sera da arresto cardiaco, è stato salvato grazie all’utilizzo di un defibrillatore. È accaduto a Chitignano, proco prima delle 23,00. L’uomo si trovava nella località...

Un uomo di 56 anni, residente a Castiglion Fiorentino, colpito ieri sera da arresto cardiaco, è stato salvato grazie all’utilizzo di un defibrillatore.

È accaduto a Chitignano, proco prima delle 23,00.

L’uomo si trovava nella località casentinese. Partecipava ad una sagra. Improvvisamente si è accasciato al suolo, privo di coscienza e di respiro. Alla sagra era presente il soccorso sanitario, pronto ad intervenire in caso di necessità. Così è stato: due chitignanesi, in grado di soccorrerlo, si sono prodigati. Con se avevano lo zaino di primo soccorso , che contiene anche il defibrillatore semiautomatico. Mentre veniva chiamata la centrale 118 che attivava da Bibbiena l’automedica, i soccorritori hanno provveduto ad iniziare il massaggio cardiaco e ad estrare dalla custodia il defibrillatore. Dall’arresto cardiaco alla prima potente scarica del defibrillatore sono trascorsi meno di due minuti.

L’uomo si è subito rianimato e il suo cuore ha ripreso a battere autonomamente. Infermiere e medico dell’automedica, giunti sul posto pochi minuti dopo, hanno quindi provveduto ad allertare la centrale che stavano inviando, con un’ambulanza, un paziente al San Donato, dove è stata attivata la sala d’intervento della emodinamica per una coronarografia. Prima di mezzanotte l'uomo era già sotto intervento. Gli sono stati applicato degli stent e adesso è in osservazione in Utic, ma le sue condizioni sono stabili e il problema cardiaco subito ieri dovrebbe essere già definitivamente risolto.

Anche questo episodio è fra quelli, ormai sempre più frequenti, da ascrivere ai successi della rete di defibrillatori esistenti sul territorio. Il censimento conti nu di questi apparati ci dice che oggi sono 638 quelli distribuiti nella nostra provincia. Ma soprattutto sono oltre 20.000 i cittadini sia sanitari che laici (cioè non operatori sanitari) che hanno seguito un corso di bls-d, cioè sono in grado di dare un primo soccorso compreso l’utilizzo del defibrillatore. Oltre che su tante piazze e luoghi di incontro, adesso la presenza del defibrillatori è quasi sempre garantita nelle feste o nelle manifestazioni, ma con la legge regionale finalmente anche nei campi da calcio e nelle altre manifestazioni sportive.


AREZZO, TERRITORIO CARDIOPROTETTO

A fronte di quasi 400 casi di arresto cardiaco, all’arrivo di soggetti vivi in ospedale è adesso addirittura par i al 50% . “Un risultato che va ben oltre le nostre più rosee aspettative – spiega Leonardo Bolognese direttore del dipartimento Cardiovascolare e Neurologico della Asl Toscana Sud Est – superiore a quanto indica oggi la letteratura internazionale. Se da 13 anni abbiamo avviato una sinergia fra territorio ed ospedale che ci porta ad iniziare la diagnosi e la cura direttamente in ambulanza, oggi ne raccogliamo i risultati che garantiscono ai cittadini di avere un territorio realmente cardioprotetto, anche se ci sono ancora delle azioni da compiere”. 20.000 I LAICI FORMATI. 638 I DEFIBRILLATORI

“Nella nostra provincia – ricorda Massimo Mandò, Direttore del dipartimento di Emergenza-urgenza della nuova Asl – ci sono oggi 638 defibrillatori censiti, e oltre 20.000 cittadini formati al primo soccorso cardiologico, in grado di fare il massaggio, di applicare il defibrillatore, di anticipare l’azione che sarà poi svolta dai sanitari. E l’importanza di questa rete diffusa ce la raccontano i risultati: 10 anni chi sopravvive a all’arresto cardiaco era il 2/3 per cento, cioè meno di 10 persone. Adesso siamo al 20%, cioè 70/80 persone.” La Unità Operativa di Cardiologia interviene in questo percorso non solo con la sua Emodinamica e con l’Utic, ma anche in fase diagnostica. Tutti gli equipaggi delle ambulanze quando intervengono su un sospetto infarto o arresto cardiaco, sono in grado di eseguire sul posto un elettrocardiogramma che viene inviato istantaneamente per via telematica al cardiologo di guardia presente 24 ore su 24 presso l’ospedale di Arezzo. Quest’ultimo leggendo in tempo reale il tracciato, è in grado di stabilire la destinazione giusta per quel paziente e di dare le prime istruzioni di cura al personale in ambulanza che si trasforma così in un “ospedale itinerante”.

CURE NUOVE NELLE RIANIMAZIONI


Poi ci sono i casi più difficili. Quelli in cui al problema cardiaco si aggiungono altre gravi patologie. E’ qui che interviene l’area delle Unità Operative di Rianimazione. “Da noi arrivano da 20 a 25 pazienti all’anno – spiega Marco Feri, direttore delle rianimazioni dei nostri ospedali - che alle gravi problematiche cardiache assommano anche importanti complicazioni neurologiche e/o respiratorie. Con tecniche di cura anche innovative (come ad esempio l’ipotermia, cioè l’abbassamento per 24/48/72 ore della temperatura corporea di alcuni gradi) riusciamo a dimettere almeno i due terzi in piena coscienza e in grado di avviare cure riabilitative e tornare ad una vita di qualità”.

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