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Cronaca

Caso Martina Rossi, testimoni danesi irraggiungibili: udienza destinata a slittare

Gli ultimi chiamati a testimoniare dalla procura di Arezzo sono due turisti danesi, padre e figlia. Potrebbero rivelare particolari della drammatica notte nella quale Martina Rossì morì, precipitando dal balcone di una camera d'albergo a Palma di...

Gli ultimi chiamati a testimoniare dalla procura di Arezzo sono due turisti danesi, padre e figlia. Potrebbero rivelare particolari della drammatica notte nella quale Martina Rossì morì, precipitando dal balcone di una camera d'albergo a Palma di Majorca. Per quella morte sono indagati con l'accusa di morte in conseguenza di altro reato, due giovani aretini, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni. Secondo la procura i due avrebbero tentato di violentare la ragazza e lei sarebbe precipitata dal sesto piano nel tentativo di scappare.

I testi danesi però sarebbero ancora irreperibili, e l'udienza pare destinata a slittare ancora una volta.

Padre e figlia alloggiavano in una stanza al piano di sotto: avrebbero udito le grida di Martina e pare anche lo scalpiccio di una corsa lungo le scale, forse quella di Albertoni. La loro deposizione quindi potrebbe gettare nuova luce su quanto avvenne in quei drammatici minuti subito dopo la tragedia.

Il problema però è che la procura non è ancora riuscita a contattare i due testimoni: il loro indirizzo è stato acquisito, ma nessuno ha risposto alla chiamata. E' stata mobilitata perciò anche la polizia danese e l'Interpol. Padre e figlia non sono stati ancora rintracciati e oggi non saranno presenti in udienza. Pertanto il processo molto probabilmente slitterà alla prossima data fissata in calendario: il 17 luglio.

E se i due non potranno raggiungere l'Italia, le loro deposizioni dovranno essere raccolte per rogatoria allungando di non poco i tempi del procedimento.

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