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Cronaca

Caso Martina Rossi, le telefonate dell'amica potrebbero alleggerire la posizione dei ragazzi aretini

Un punto a favore della difesa. Così i legali che assistono i due giovani di Castiglion Fibocchi coinvolti nel delicatissimo e complesso caso della morte di Martina Rossi - la studentessa ligure che ha perso la vita cadendo dal sesto piano di un...

Un punto a favore della difesa. Così i legali che assistono i due giovani di Castiglion Fibocchi coinvolti nel delicatissimo e complesso caso della morte di Martina Rossi - la studentessa ligure che ha perso la vita cadendo dal sesto piano di un albergo di Palma de Maiorca nell'agosto del 2011 - raccontano la giornata di ieri. Di fronte al gup Piergiorgio Ponticelli si è infatti celebrata una nuova udienza che si è conclusa con l'accoglimento da parte del giudice di tre richieste dei due legali.

Le telefonate dell'amica

Vestito di bianco da capo a piedi, con la soddisfazione dipinta in volto, l'avvocato Tiberio Baroni, legale di Alessandro A. spiega: "Ho chiesto che vengano acquisite agli atti e trascritte altre due intercettazioni telefoniche relative ad altre due telefonate: quella del 30 dicembre e quella del 20 gennaio. L’utenza intercettata è quella di una delle due ragazze che erano in vacanza con Martina". Ma perché trascrivere le intercettazioni di questa ragazza, che non era nella stanza e che accorse solo molti minuti dopo l'incidente? Su questo il legale non risponde, ma forse ad interessare la difesa potrebbe non essere tanto la ricostruzione di quel drammatico momento, quanto la ricostruzione del contesto in cui è avvenuto. Cosa possono dunque contenere quelle telefonate? Secondo indiscrezioni, l'amica parlando con terze persone si sarebbe soffermata sulle condizioni psicologiche di Martina nel periodo precedente la vacanza e poi avrebbe parlato di responsabilità dell'incidente. E pare che, in una certa misura, le sue parole potrebbero alleggerire le posizioni dei due ragazzi aretini. Obiettivo questo della strategia difensiva.

Ma non è stata questa l'unica richiesta dell'avvocato. Il giudice infatti ha accordato che venissero trascritte anche le intercettazioni ambientali presso la polizia di Genova del 3 e dell’8 febbraio 2012.

L0 scambio di voci

Soddisfazione anche per l'avvocato Stefano Buricchi, che assiste Luca V. "Leggendo le intercettazioni di quel famoso 7 febbraio, nelle quale i due ragazzi sono indicati come 'voce 1' e 'voce 2' - spiega - mi sono accorto che in un passaggio importante le parole erano state attribuite in modo errato. Così, per chiarire meglio chi abbia detto cosa, ho chiesto che la perizia venisse integrata con le trascrizioni dell'audio della telecamera". Quelle che sono andate in onda anche in televisione, infatti, erano parole carpite da una "cimice", ma anche la telecamera presente nella stanza poteva rilevare l'audio, che però non è stato trascritto. Anche questa richiesta è stata accordata.

Di queste nuove trascrizioni si tornerà a parlare tra pochi giorni. Il 22 settembre, infatti, è in calendario una nuova udienza. Solo allora sarà possibile conoscere nel dettaglio cosa aveva detto l'amica al telefono di così importante per la strategia difensiva.

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