Caso Guerrina, in aula il valzer degli orari: vista lungo la Marecchiese anche dopo le 14,30

Poche manciate di minuti di differenza, quanto basta per far allungare l'ombra del dubbio sulla ricostruzione dell'accusa. Ieri mattina nell'aula della Vela si è svolta una nuova udienza del processo per la scomparsa di Guerrina Piscaglia. Non c'era padre Graziano (bloccato a Roma a causa di un furto all'auto dell'avvocato Zacheo che avrebbe dovuto accompagnarlo) e non c'era nemmeno Mirco Alessandrini, marito di Guerrina. Di fronte alla Corte d'Assise sono però sfilate per l'accusa quattro persone che per ultime hanno visto la mamma 50enne. Prima una vicina, amica della famiglia Alessandrini. La donna ha detto di aver notato Guerrina lungo la Marecchiese tra le 14 e le 14,15. Poi un uomo, residente a Ca'Raffaello: "Ogni giorno - ha raccontato in aula - dopo pranzo vado al bar a prendere il caffè. L'orario è sempre il solito, tra le 13,30 e le 13,45. Così feci anche quel primo maggio. E lungo la strada incrociai Guerrina". Quindi la testimonianza di una coppia di coniugi: "Io ho visto Guerrina vicino ai bidoni della spazzatura tra le 14,15 e le 14,30" - sostengono. Testimonianze che non vanno a sostenere fino in fondo quella che è la tesi dell'accusa: ovvero che Guerrina sia stata uccisa tra le 13,46 e le 14,34. Alle 14,34 , infatti, dai tabulati telefonici risulta che padre Graziano si trovasse sempre nella zona, ma al telefono: il suo cellulare dal quale ha ha chiamato una amica ha infatti lasciato tracce agganciandosi ad una cella Incalzante l'interrogatorio del pm Marco Dioni che ha cercato di sondare l'attendibilità dei ricordi dei testimoni a una tale distanza di tempo. Adesso c'è attesa per lunedì, quando la Cassazione dovrà pronunciarsi sull'istamza del pm che si è opposto alla scarcerazione di Gratien.