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Caso di scabbia, l'esperta: "Esiste da secoli, si cura e non è grave. E' solo fastidiosa"

Il caso di sospetta scabbia all'asilo Don Milani di San Leo ha messo in allarme i genitori dei piccoli frequentatori della scuola "ma non bisogna aver paura - assicura la dirigente del dipartimento prevenzione igiene e sanità pubblica Maria Teresa...

Il caso di sospetta scabbia all'asilo Don Milani di San Leo ha messo in allarme i genitori dei piccoli frequentatori della scuola "ma non bisogna aver paura - assicura la dirigente del dipartimento prevenzione igiene e sanità pubblica Maria Teresa Maurello - perché aldilà del prurito non ci sono altre conseguenze".

D'altronde la scabbia non è "tornata negli ultimi anni", non è stata "portata dai migranti" e in Italia ogni anno si verificano migliaia di casi. Curabilissimi, certamente fastidiosi, ma non preoccupanti. Nel mondo si stimano circa 300 milioni di casi all'anno e non sono prerogativa dei paesi meno industrializzati.

Dottoressa Maurello: la scabbia non è mai stata debellata. Dobbiamo farcene una ragione.

"Esiste da secoli. Si può incontrare in posti affollati e quando si ha che fare con i bambini piccoli. Come all'asilo".

Non è una malattia virale.

"Certo che no. E' un'infezione della pelle data da un acaro".

Nessun allarme, ma è doverosa la corretta informazione ai genitori.

"Certo, i bambini possono dormire con i genitori. Siccome l'acaro si trasmette con il contatto pelle-pelle, è indispensabile coinvolgere le famiglie per circoscrivere l'eventuale focolaio".

Come si manifesta la malattia?

"Con eruzioni cutanee, l'acaro è un parassita che scava dei cunicoli nella pelle".

Come riconoscere la scabbia da altre dermatiti?

"Le zone del corpo interessate sono le pieghe: polsi, mani, piedi, ascelle. Il prurito si esacerba soprattutto di notte".

Cosa fare se si sospetta un caso di scabbia?

"Andare da un dottore, ovviamente. Un dermatologo riconosce immediatamente la scabbia".

Non è una malattia grave e, soprattutto, si cura.

"Ci sono terapie efficaci, è opportuno che vengano adottate sia da chi ha contratto la malattia, sia da chi è stato a contatto con lui".

E come si previene?

"L'acaro si trasmette tra persone, con il contatto diretto e - più raramente - attraverso i tessuti. Se ospito persone in casa per una notte, è bene cambiare le lenzuola prima di farne dormire altre persone nello stesso letto".

L'acaro non sopravvive lontano dalla pelle umana?

"No. Dopo alcune ore muore. Muore anche alle alte temperature. Lavare a 90° è utile".

@MattiaCialini

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