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Cronaca

Carabiniere in congedo scopre in Austria opera rubata a Caprese Michelangelo. Oggi la restituzione

In congedo da qualche anno, ma sempre con l'occhio allenato per riconoscere truffe. In questo caso si tratta di un'opera rubata in provincia di Arezzo nel 1998 e che nel mese di aprile scorso è stata notata da un carabiniere ormai in pensione in...

In congedo da qualche anno, ma sempre con l'occhio allenato per riconoscere truffe. In questo caso si tratta di un'opera rubata in provincia di Arezzo nel 1998 e che nel mese di aprile scorso è stata notata da un carabiniere ormai in pensione in Austria, dove un'importante casa d'aste l'aveva proposta in vendita. Si tratta di un dipinto olio su tela raffigurante lo Sposalizio di Maria Vergine, copia della famosa opera di Raffaello Sanzio collocata presso l'Accademia di Brera a Milano. Il quadro, delle dimensioni di cm. 170 x 115, attribuito a Tommaso Lancisi, pittore del 1600 di Borgo Sansepolcro, è stato in quegli stessi giorni aggiudicato per quasi 40.000 euro ad un acquirente straniero.

Proprio in quei giorni, è arrivata al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze la segnalazione tempestiva del carabiniere in congedo, che negli anni '90 aveva prestato servizio nell'allora Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico e che vedendo quell'opera ha subito sospettato la provenienza illecita.

I militari del Reparto specializzato dell’Arma hanno avviato le verifiche sul dipinto ed hanno accertato che effettivamente era stato rubato il 7 ottobre 1998 dalla Chiesa di San Paolo di Caprese Michelangelo insieme a molte altre opere.

Gli accertamenti, eseguiti con la collaborazione dei Carabinieri della locale Stazione e del Polo Museale Regionale della Toscana – Ufficio Ricerche e Catalogo, hanno consentito di appurare che nel 1926 la pala d’altare era stata data in deposito esterno dalle Gallerie Fiorentine alla Chiesa di Caprese e che la stessa presentava un particolare interesse storico, trattandosi dell’unica opera nota firmata dall’autore: “Thomas Lancisius Burcensis fa”.

Tutto questo ha permesso ai Carabinieri di attivare la Polizia austriaca e di bloccare la vendita del dipinto. Nel giugno 2015 la casa d’aste ha restituito l’opera su indicazione del proprietario del bene, un imprenditore emiliano che venuto a conoscenza della provenienza furtiva ha accettato di restituirlo trovandosi nella totale buona fede, dopo che aveva a suo tempo ottenuto anche il permesso di esportare l’opera da parte degli uffici competenti.

Rientrata in Italia la pala d’altare è stata sequestrata su disposizione della Procura della Repubblica di Arezzo che, a conclusione degli accertamenti e dopo aver raccolto il parere favorevole dell’Ufficio Competente del Polo Museale Regionale della Toscana, ne ha disposto la restituzione alla Chiesa di San Paolo.

La cerimonia di restituzione si è tenuta proprio oggi presso la Chiesa di San Paolo.

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