Pionta "rivoltato": droga, inseguimenti e quella pistola tra le foglie. Così il super blitz
La ricostruzione del blitz di ieri pomeriggio all'interno del Parco del Colle del Pionta
Non si è mai, mai fermata.
Con la cocciutaggine dell'investigatrice, Mia ha insistito fino a quando non le hanno dato ascolto. E proprio lì, tra foglie, sporcizia e vegetazione, c'erano panetti di hashish e una pistola.
E' stato uno dei due cani dell'unità cinofila a distinguersi durante la maxi operazione anti droga condotta dagli agenti della Polizia di Stato all'interno del parco del Pionta per essere riuscita a trovare un'arma da fuoco e un discreto quantitativo di droga.
Pomeriggio intenso per gli agenti dell'unità cinofila, della Squadra Mobile, Anticrimine ed Elicotteristi, quello passato a setacciare ogni anfratto del Colle del Pionta cercando dosi di "erba e fumo".
Un'attività iniziata meno di 24 ore prima e conclusasi attorno alle 17 di ieri quando i poliziotti aretini hanno messo sottosopra il polmone verde della città.
E' fuggi fuggi, trovate droga e una pistola
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Decine e decine di piccole quantità di marijuana e hashish recuperate tra le radici degli olivi. 100, all'incirca i grammi che sono stati raccolti e catalogati dai poliziotti. E poi ancora coltelli per il taglio della droga, materiale per il confezionamento, bilancini di precisione e da ultimo, grazie al fiuto di Mia, anche una pistola.
Numerosi gli inseguimenti avvenuti all'interno dei vialetti del parco dove presunti pusher si sono dati alla fuga non appena il rumore delle pale dell'elicottero della polizia ha scandito il pomeriggio del blitz.
Un forziere, quello del Colle del Pionta, pieno di tesori e reperti storici unici. Ma anche un grottesco calderone, zeppo di stupefacenti da spacciare.
L'operazione di ieri pomeriggio è stata la seconda consecutiva messa in piedi dagli agenti della Squadra Mobile con il coordinamento di Francesco Morselli. Due blitz per un totale di una cinquantina di arresti avvenuti tutti nei pressi dello stesso fazzoletto urbano dove, oltre a concentrarsi episodi di degrado sociale, sono avvenuti omicidi, aggressioni, furti, casi di overdose letali.
Quel campo dove stavano i matti, dove si trova la tomba di San Donato, dove i grandi della città vivevano, studiavamo e creavano. Lo stesso meraviglioso giardino di olivi e bianche margherite negli anni è diventato l'incarnazione della disperezione umana, della tossicodipendenza, della micro-criminalità.
In una manciata di ore quel parco, grande e complicato, è stato "ripulito".
Abbiamo visto rincorrere tantissimi piccoli spacciatori - hanno raccontato alcuni studenti del campus universitario del Pionta - in pochissimo tempo tutta l'area si è riempita di agenti e i soliti che, ogni giorno, ci chiedono se vogliamo acquistare droga, hanno iniziato a scappare e darsela a gambe levate. Alcuni però sono stati presi. Era ora. Questo parco è stupendo ma nessuno più lo usa come luogo di aggregazione.
L'attività condotta dai poliziotti è stata anche oggetto di plauso da parte dell'amministrazione comunale cittadina.
E' stato infatti il vicesindaco di Arezzo, Gianfrancesco Gamurrini a rendere pubblico l'operato delle forze dell'ordine con un post sul proprio profilo Facebook: "Dai che ce la facciamo. Grazie alle forze dell'ordine che si stanno adoperando per riportare sicurezza e legalità".
Maggiori dettagli circa le attività svolte dai poliziotti aretini saranno resi noti durante la conferenza stampa prevista per questa mattina.