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Cronaca

Bancarotta vecchia Etruria, sono venti i rinviati a giudizio. Le posizioni

Sono venti le richieste di rinvio a giudizio legate al crac della vecchia Banca Etruria depositate dal procuratore generale della repubblica di Arezzo Roberto Rossi e che riguardano ex vertici dell'istituto di credito che lo scorso dicembre...

Sono venti le richieste di rinvio a giudizio legate al crac della vecchia Banca Etruria depositate dal procuratore generale della repubblica di Arezzo Roberto Rossi e che riguardano ex vertici dell'istituto di credito che lo scorso dicembre avevano ricevuto l'avviso di chiusura indagini. Tre mesi fa gli avvisi erano stati ventidue, escono di scena l'ex dirigente Sergio Bertani e pure, a differenza di quanto emerso in un primo momento, Carlo Maggiore. Entrambi gli indagati si avviano verso l'archiviazione.


Tutti gli altri dovranno rispondere di bancarotta, ma con ben diversa rilevanza: fraudolenta, che è dolosa e punibile con pene più gravi, oppure semplice, che è colposa, che prevede pene assai più lievi. Diverse responsabilità ravvisate dall'accusa, quindi, nel crac da circa 180 milioni.


I 20 rinviati a giudizio



Dieci richieste di processo per bancarotta fraudolenta. Ci sono Giuseppe Fornasari e Luca Bronchi, su cui pesano il maggior numero di addebiti, meno contestazioni a Giorgio Natalino Guerrini, Giovanni Inghirami, Lorenzo Rosi, Augusto Federici e Alberto Rigotti. Ci sono poi tre ex dirigenti come Federico Baiocchi, Paolo Luigi Fumi e Piero Burzi.
Più lieve, con l'accusa di bancarotta semplice, la posizione di altri dieci rinviati a giudizio: Rossano Soldini, ex consigliere e accusatore per la vecchia gestione di Etruria, finito nell'inchiesta per il voto di due pratiche. Responsabilità ridotte anche per Laura Del Tongo, Andrea Orlandi, Giovan Battista Cirianni, Ugo Borgheresi. Completano il quadro Carlo Platania, Enrico Fazzini, Giampaolo Crenca, Luigi Bonollo e Alberto Bonaiti.

Il ventunesimo in elenco


Finito per errore tra i 21 rinviati a giudizio Carlo Maggiore, in realtà “risulta esente da ogni profilo di imputazione e da ogni accusa - precisa l'avvocato Niki Rappuoli. Sia il sottoscritto che il dottor Maggiore intendono esprimere estrema soddisfazione per il lavoro svolto dalla Procura della Repubblica che, dopo una rilettura critica del fascicolo, ha perfettamente compreso la totale estraneità ai fatti del dottor Maggiore, che si dichiara molto sollevato per la propria esclusione dalla vicenda processuale”.


Foto: Giuseppe Fornasari in tribunale


@MattiaCialini

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