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Cronaca

Crac Banca Etruria, tutto rinviato a ottobre: in 2mila chiedono di essere parte civile. Presto anche il Comune di Arezzo

Tutto rinviato al 12 ottobre. L'udienza preliminare per il rinvio a giudizio dei 20 indagati per bancarotta e bancarotta fraudolenta in seguito al crac di Banca Etruria si è conclusa con un rinvio e con la calendarizzazione di ben 7 udienze che si...

Tutto rinviato al 12 ottobre. L'udienza preliminare per il rinvio a giudizio dei 20 indagati per bancarotta e bancarotta fraudolenta in seguito al crac di Banca Etruria si è conclusa con un rinvio e con la calendarizzazione di ben 7 udienze che si svolgeranno tra ottobre 2017 e gennaio 2018.

Una udienza durata poco più di un'ora, nella quale sono stati affrontati solo questi aspetti e non si è entrati nel vivo del procedimento.

Le richieste per la costituzione di parte civile da parte di obbligazionisti azzerati e azionisti in tutto erano circa 2000, ma solo a ottobre saranno valutate e sarà possibile capire quante saranno ammesse. Il pm Roberto Rossi ha inoltre avanzato la richiesta di far confluire in un unico procedimento anche l'altro filone sulla bancarotta. Si profila così la possibilità di quello che potrà assumere le sembianze di un maxi processo. E proprio a ottobre anche il Comune di Arezzo chiederà di costituirsi parte civile.

Attesa sempre ad ottobre la decisione sul rinvio a giudizio dei 20, tra manager, ex dirigenti e componenti dei vecchi cda accusati di bancarotta colposa e bancarotta dolosa o fraudolenta.

Per il capo di imputazione meno grave rischiano il rinvio a giudizio Rossano Soldini, Laura Del Tongo, Andrea Orlandi, Giovan Battista Cirianni, Ugo Borgheresi, Carlo Platania, Enrico Fazzini, Giampaolo Crenca, Luigi Bonollo e Alberto Bonaiti. Accusati di bancarotta fraudolenta sono Giuseppe Fornasari e Luca Bronchi, Giorgio Natalino Guerrini, Giovanni Inghirami, Lorenzo Rosi, Augusto Federici e Alberto Rigotti, Federico Baiocchi, Paolo Luigi Fumi e Piero Burzi. Mentre nell'aula della Vela il procedimento andava avanti, all'esterno dell'edificio un gruppo di manifestanti aderenti al comitato Comitato Azzerati dal Salva-Banche ha protestato pubblicamente: cori e striscioni, per chiedere giustizia.

Tra loro anche aderenti all’Associazione Confconsumatori che si è costituita in proprio lamentando "un danno diffuso in capo a tutti i risparmiatori italiani nonché per 153 associati. Si tratta di azionisti e titolari di obbligazioni subordinate; questi ultimi nonostante l’indennizzo forfettario lamentano sempre un danno economicamente apprezzabile. Circa 103 sono Toscani, dei quali 90 risiedono in Provincia di Grosseto. I restanti provengono da varie parti d’Italia tra cui, in particolare, oltre 25 risiedono in Emilia Romagna. I danni che chiedono ammontano complessivamente a circa 1,5 milioni di euro".

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