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Arezzo trema, il sismologo: "Ad Olmo fenomeno frequente, ma mai sopra magnitudo 3.1". Cinque le scosse registrate

I lampadari non si sono mossi. Ma molti aretini raccontano sui social di essersi sentiti buttare giù dal letto. Il brusco risveglio con il boato e il tremore della terra li ha colti di sorpresa proprio mentre dormivano "sopra all'epicentro" di un...

I lampadari non si sono mossi. Ma molti aretini raccontano sui social di essersi sentiti buttare giù dal letto. Il brusco risveglio con il boato e il tremore della terra li ha colti di sorpresa proprio mentre dormivano "sopra all'epicentro" di un fenomeno sismico che con una certa frequenza si ripete tra Olmo e San Zeno, a circa 5 chilometri di profondità. Un terremoto sussultorio, racconta chi ha sentito le tre scosse susseguitesi questa mattina, tra le 5,22 e le 5,27. La magnitudo è stata di 2,4 per la prima, 2,8 per la seconda e 2,7 per l'ultima.

"E' un fenomeno che si ripete con una certa frequenza in quella zona - spiega Thomas Braun, sismologo dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Arezzo - in quella zona l'energia della Terra si esprime con circa 5/7 scosse consecutive e poi per un lungo periodo non dà più segnali. E' accaduto anche nel 2002 e si è ripetuto pochi mesi fa. Anche questa mattina le scosse sono state 5: le prime due non sono state avvertite dalla popolazione. Le abbiamo però registrate presso il nostro osservatorio. La magnitudo era di 1,5".

Un fenomeno dunque che si è ripetuto nel tempo, ma che non ha mai superato magnitudo 3,1 (che si verificò il 10 ottobre del 2002). L'energia si accumula e poi viene rilasciata periodicamente.

"Niente a che vedere con le faglie che hanno causato il tremendo sisma tra Umbria e Marche - spiga Braun - ma il terremoto dello scorso 30 ottobre, di magnitudo 6,5 è stato un evento violentissimo, che è stato avvertito in tutta Italia e che ha causato ripercussioni laddove ha trovato zone 'tese', dove si accumula energia. E la Valdichiana è una di queste zone".

Nessun legame con le faglie dell'Umbria e delle Marche dunque, ma una liaison con la forte scossa non si può escludere a priori.

Intanto gli aretini stanno raccontando sui social paure ed emozioni. C'è anche un sito dove si può riportare compilando un modulo la propria testimonianza: www.haisentitoilterremoto.it. Su queste pagine virtuali, le esperienze vissute e raccontate permetteranno a geologi e sismologi di capire meglio come le onde sismiche si propagano nelle varie zone della città, e di poter prevedere così quali effetti un eventuale sisma di forte intensità potrebbe avere.

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