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Cronaca

Arezzo si ferma per l'addio a Piero e Filippo: lutto cittadino e mercoledì sciopero generale. I 5 indagati

Arezzo si ferma per ricordare Piero e Filippo.  Gli ultimi saluti ai due dipendenti dell'Archivio di Stato, morti soffocati dal gas argon mentre stavano lavorando, saranno celebrati rispettivamente domani pomeriggio e mercoledì mattina. Poi...

Arezzo si ferma per ricordare Piero e Filippo. Gli ultimi saluti ai due dipendenti dell'Archivio di Stato, morti soffocati dal gas argon mentre stavano lavorando, saranno celebrati rispettivamente domani pomeriggio e mercoledì mattina. Poi, mercoledì pomeriggio, lo sciopero generale, pubblico e privato, indetto da Cgil Cisl e Uil. Uno stop di 4 ore al termine di ogni di ogni turno.

Lo sciopero si terrà dopo i funerali organizzati dalle famiglie. L'astensione dal lavoro sarà quindi nel pomeriggio di mercoledì 26 settembre: nelle ultime 4 ore di lavoro o, comunque, nella fascia pomeridiana ritenuta più opportuna dalla categoria sindacale di riferimento per garantire la presenza all'iniziativa di Cgil, Cisl e Uil che si terrà alle ore 16 dello stesso giorno di fronte all'Archivio di Stato.

I sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil - si legge in una nota - confermano l'annunciata astensione generale dal lavoro in seguito alla morte sul lavoro di due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo. In omaggio alla loro memoria e in vicinanza alle famiglie ma anche per riaffermare la centralità dei temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

Il sindaco di Arezzo ha indetto nei giorni scorsi anche il lutto cittadino. Domani e dopo domani le bandiere del Comune resteranno a mezz'asta e i commercianti saranno invitati, negli orari dei funerali, ad abbassare la saracinesca.

Le autopsie su Bruni e Bagni si stanno svolgendo in queste ore. Sarà l'équipe di medicina legale dell'Università di Siena a svolgere gli accertamenti. Intanto proseguono le indagini: nel registro degli indagati sono stati scritti 5 nomi, quelli del direttore dell'Archivio, Claudio Saviotti, del titolare dell'azienda Remas che ha in appalto la manutenzione dell'impianto antincendio, Maurizio Morelli, quello del geometra che ha avuto un incarico dalla Remas Franco Conti, e due funzionari tecnici romani, il cui nome è in calce al piano di sicurezza realizzato per conto della società cui il Mibac ha affidato la gestione della sicurezza nei suoi edifici, Monica Scirpa e Alessio Vannaroni.

Si tratta, precisa la Procura, di un atto dovuto. Il fascicolo è aperto per omicidio colposo plurimo, e adesso le indagini si stanno concentrando sul perché i due dipendenti siano andati direttamente nel seminaterrato dopo aver sentito suonare l'allarme, ma anche del perché si sia avuta quella alta concentrazione di gas argon in quella stanza e quindi a cosa è dovuto il malfunzionamento dell'impianto.

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