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Cronaca

Angelillo, funerale in forma privata. Il commosso ricordo di Arezzo, Inter e Roma: "Pochi come lui"

Se ne ne è andato all'età di 80 anni venerdì sera, 5 gennaio, al policlinico Le Scotte di Siena. I funerali saranno in forma privata. Addio ad Antonio Valentin Angelillo, attaccante oriundo argentino - uno dei tre "Angeli dalla faccia sporca" con...

Se ne ne è andato all'età di 80 anni venerdì sera, 5 gennaio, al policlinico Le Scotte di Siena. I funerali saranno in forma privata. Addio ad Antonio Valentin Angelillo, attaccante oriundo argentino - uno dei tre "Angeli dalla faccia sporca" con Sivori e Maschio - che con l'Inter firmò il record di gol nel campionato a 18 squadre e che da allenatore fece le fortune dell'Arezzo negli anni '80. Una piazza talmente amata dal tecnico sudamericano che, chiusa la prima esperienza amaranto (durata 4 anni dall'80 all'84, poi un ritorno nell'88), scelse di rimanere a vivere ad Arezzo. Con la moglie (da cui ha avuto due figli), abitava in via Isonzo.

Nato a Buenos Aires il 5 settembre 1937, vestì, in patria, le maglie di Arsenal de Llavallol, Racing Club e Boca Juniors. Convocato in nazionale albiceleste per la Copa America del 1957 disputata a Lima, in Perù, trionfò con la propria squadra, siglando ben 8 reti. Mezza Europa mise gli occhi su quell'Argentina da favola e i tre Angeli dalla faccia sporca sbarcarono in Italia: Omar Sivori alla Juventus, Humberto Maschio al Bologna e Angelillo all'Inter. Con i nerazzurri mise a segno 68 gol in 113 presenze, prima di passare alla Roma e poi al Milan. Vestì la maglia azzurra della nazionale italiana, perché in quegli anni gli argentini che giocavano all'estero avevano chiuse le porte della propria nazionale.

Da tecnico iniziò con l'Angelana, in provincia d'Arezzo passò all'Aquila Montevarchi. Nell'80 l'approdo sulla panchina amaranto, nell'81-'82 la cavalcata che portò la squadra alla promozione in B, con zero sconfitte al Comunale. Poi la salvezza al primo anno tra i cadetti e il miglior risultato di sempre per l'Arezzo: il 5° posto in B, dopo aver assaggiato, per alcune giornate, il sapore del 1° posto. Nell'88 un breve ritorno.

Commosso il ricordo delle società sui loro siti ufficiali:

AREZZO

L’Unione Sportiva Arezzo apprende con profonda tristezza la scomparsa di Antonio Valentin Angelillo, ex calciatore ed allenatore, profondamente legato alla città di Arezzo ed al Cavallino Rampante, nonché protagonista indiscusso della sua storia. Sotto la sua guida tecnica, infatti, nella stagione sportiva 1981/82, l’Arezzo centrò un doppio, storico traguardo, con la promozione in Serie B da primo in classifica e la vittoria della Coppia Italia di categoria. Alla famiglia di Angelillo vanno le più profonde condoglianze della società amaranto.

INTER

Tutta l'FC Internazionale esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Antonio Valentin Angelillo: "l'angelo dalla faccia sporca" ci ha lasciati all'età di 80 anni. Nato a Buenos Aires il 19 marzo 1937, arriva in nerazzurro nella stagione 1957/58: segna 16 reti, ma l'anno successivo entra nella storia dell'Inter e del calcio italiano. Segna 33 reti, primato assoluto per un campionato a 18 squadre. Resterà all'Inter per quattro stagioni, collezionando 127 presenze e 77 reti. Chiusa la carriera da calciatore e allenatore, torna in nerazzurro in veste di osservatore. Alla famiglia vanno il pensiero e l'affetto di tutto il Club e dei tifosi nerazzurri.

ROMA

Accolto dal grande entusiasmo dei tifosi dopo la prima fortunata esperienza italiana con l'Inter, Angelillo arriva alla Roma nell'estate del 1961 e in quattro stagioni conquista due trofei: subito la Coppa delle Fiere l'11 ottobre del 1961 e quindi, tre anni più tardi, la prima Coppa Italia della storia romanista. Mette insieme 138 presenze totali con 31 gol, segnati giocando indifferentemente da regista avanzato o centravanti. Soprattutto, Angelillo rimane nella storia giallorossa tra i grandi artefici di stagioni indimenticabili. Ai familiari va l'abbraccio affettuoso di tutta la famiglia romanista. Così lo ha ricordato oggi Giacomo Losi in un intervento a Roma Radio: "La scomparsa di Angelillo mi addolora. È stato un calciatore fortissimo e intelligente, un sudamericano atipico. Ce n'erano pochi come lui: era un giocatore a tutto campo, era lui a iniziare le azioni, aveva una grande personalità. Era uno degli ispiratori del gioco della squadra, quando non sapevi cosa fare bastava affidargli la palla. Era anche una grande persona, un ottimo compagno di squadra: non era difficile essere suo amico.

Foto da Amaranto Magazine

@MattiaCialini

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