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Cronaca

Aggressione a Olmo, appello social della figlia della vittima: "Troppi furti, aiutiamoci tra noi"

"Aiutiamoci tra noi". E' questo l'appello che, Giulia T., la figlia della donna aggredita durante una tentata rapina in casa a Olmo sabato scorso,  ha lanciato su Facebook. "Condividete condividete!!" ha scritto con accorata preoccupazione e il...

"Aiutiamoci tra noi". E' questo l'appello che, Giulia T., la figlia della donna aggredita durante una tentata rapina in casa a Olmo sabato scorso, ha lanciato su Facebook. "Condividete condividete!!" ha scritto con accorata preoccupazione e il perché lo racconta a due giorni dal violento episodio. "Sono due settimane che i furti vanno avanti in questa zona, nessuno dice nulla, le forze dell'ordine fanno quello che possono, e noi non dobbiamo stare con le mani in mano. E' necessario stare attenti: chi ha l'allarme lo inserisca anche di giorno, chi vede qualcosa informi gli altri. Non è la prima volta che subiamo un furto, ed è anche per questo che ho deciso di parlare pubblicamente".

Due anni fa, nel cuore della notte, i ladri entrarono in casa di Giulia e della madre. Probabilmente furono narcotizzate. I malviventi misero a soqquadro l'abitazione e portarono via tutto.

Sabato pomeriggio un nuovo, violento, episodio: "Mia madre aveva trascorso il pomeriggio in giardino. Poi alle 18 mi ha chiamata dicendo che sarebbe andata a riposare. Solo un quarto d'ora dopo mi arriva una nuova chiamata con la quale mi ha raccontato cosa stava succedendo".

La donna in quelle poche manciate di minuti aveva fatto una doccia e si era stesa sul letto a riposare. "Era in vestaglia, quando ha sentito strani rumori: all'inizio ha pensato che fosse il compagno che rientrava. Ma il trambusto era troppo forte. Così ha aperto la porta di camera e ha notato in fondo alle scale una piccola luce: forse quella di un cellulare o di una torcia. E a quel punto ha capito subito: si è chiusa in camera, ha aperto la finestra e ha urlato".

I vicini l'hanno sentita e hanno dato l'allarme. Ma anche i banditi hanno sentito le urla: così hanno scardinato la porta e l'hanno aggredita. Poi se ne sono andati".

Un violento faccia a faccia con i ladri - due giovani a volto scoperto ma con le mani coperte da guanti e con gli "attrezzi da lavoro" a portata di mano - che è durato pochi secondi. I due non le hanno rivolto parola, hanno solo scambiato una frase tra loro: così la donna ha capito che parlavano una lingua diversa dall'italiano. E poi se ne sono andati.

"Prima di entrare in casa, forzando una porta finestra - spiega Giulia - avevano messo fuori uso anche i lampioncini esterni. Poi hanno cercato l'interruttore principale e hanno spento i restanti lampioncini. Quindi sono entrati". Oggi nella villetta di Olmo tutto è tornato alla normalità. La porta finestra è stata aggiustata, i lampioncini ripristinati. Ma il senso di sicurezza ormai è perduto. "Inseriremo l'allarme anche di giorno. Ormai sappiamo che queste persone sono pericolose, non hanno proprio paura di nulla".

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