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Cronaca

Accoltella la moglie, i carabinieri gli sequestrano tuta e guanti: inquietante ipotesi. La donna migliora

C'è un dettaglio inquietante nell'aggressione ai danni di una donna di 36 anni da parte del marito avvenuta lunedì mattina in via Gorizia a San Giovanni Valdarno. L'uomo che ha colpito la vittima con un coltellaccio da cucina - secondo gli...

C'è un dettaglio inquietante nell'aggressione ai danni di una donna di 36 anni da parte del marito avvenuta lunedì mattina in via Gorizia a San Giovanni Valdarno. L'uomo che ha colpito la vittima con un coltellaccio da cucina - secondo gli inquirenti - avrebbe indossato una tuta da imbianchino e dei guanti per non lasciare tracce. Ed è per questo che l'ipotesi dei carabinieri è che fosse intenzionato ad uccidere la moglie. Un piano studiato, più che un accesso d'ira culminato con l'aggressione a coltellate. Una ricostruzione fortemente respinta dalla difesa dell'uomo che punta invece su una "maldestro tentativo di spaventare la donna" al culmine di un litigio familiare.

I carabinieri, il Norm (nucleo operativo e radio mobile) di San Giovanni Valdarno e i militari della stazione di Levane, hanno sequestrato gli indumenti che, si suppone, l'uomo indossasse durante dell'accoltellamento e che sono stati ritrovati nell'abitazione. Oltre a questi, è stata sequestrata anche l'arma, un lungo e acuminato coltello da cucina, con lama da 20 centimetri.

L'episodio si è verificato lunedì 2 gennaio alle 7,30: l'uomo, un albanese residente a San Giovanni, ha attaccato la moglie in casa, davanti ai figli minorenni della coppia. Una ragazzina di 14 anni e un bambino di 6. E' stata la provvidenziale chiamata della figlia ai carabinieri ad interrompere quel che stava accadendo. La madre nel frattempo era già stata ferita in profondità dalla lama, ma soltanto alle braccia. La donna era stata soccorsa e dimessa subito dopo esser stata medicata, perché non in pericolo di vita. L'uomo era stato arrestato. Ieri ad Arezzo è stato convalidato l'arresto con custodia cautelare in carcere, in attesa del processo che si svolgerà giovedì 12 gennaio. L'accusa è sostenuta dal pm Bernardo Albergotti, il giudice è Angela Avila. L'imputato è difeso dall'avvocato Dei.

@MattiaCialini

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