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Cronaca

Vecchia Banca Etruria, azionisti ancora all'attacco: "A Milano nuovo esposto per associazione per delinquere"

Un nuovo esposto sarà presentato presso la Procura di Milano. A chiedere chiarezza stavolta - e per l'ennesima volta - sono gli azionisti della vecchia Banca Etruria. Si tratta di un gruppo di circa 140 persone, provengono da ogni parte d'Italia e...

Un nuovo esposto sarà presentato presso la Procura di Milano. A chiedere chiarezza stavolta - e per l'ennesima volta - sono gli azionisti della vecchia Banca Etruria. Si tratta di un gruppo di circa 140 persone, provengono da ogni parte d'Italia e si sono affidati al legale Riziero Angeletti. Questo è il terzo esposto che presentano. Proprio un anno fa, negli ultimi giorni di marzo del 2016, presentarono il primo alla Procura di Arezzo. "Un esposto - spiega il legale - che poi non ha avuto seguito. Per questo ci riproviamo a Milano, in quanto competente di reati di società quotate in Borsa".

L'esposto per "associazione per delinquere" è pronto, sarà depositato la prossima settimana e chiama in causa gli organi di vigilanza. "Perché in questo caso - spiega Angeletti - secondo noi si va oltre la responsabilità dei singoli dirigenti. Chi aveva funzioni di controllo e di verifica non si può esimere dalle proprie responsabilità". Ad avere queste funzioni erano Consob e Banca d'Italia, che secondo gli azionisti di fronte a situazioni - che di riflesso avrebbero anche influenzato il mercato - non si sarebbero mosse.

Nel mirino ci sarebbe un periodo di oltre un anno e mezzo durante il quale il titolo dell'istituto di credito quotato in borsa avrebbe avuto un andamento a "dir poco insolito". Dall'oscillazione di ordini altissimi che venivano poi tolti dal mercato prima delle contrattazioni, all'oscillazione del valore del titolo in seguito a notizie di cessione della banca. Come a fine 2014 quando il titolo scese in picchiata arrivando a capitalizzare circa 80 milioni a fronte di un patrimonio di oltre 500 milioni o come nel gennaio 2015 quando salì dal minimo storico di circa 0.36 a circa 0.60, con un balzo del 60 per cento.

"Noi - conclude Angeletti - insistiamo nel dire che siamo di fronte ad omissioni ci controllo. Coloro che erano consapevoli di quanto stava accadendo ne devono rispondere. Per quanto riguarda il fatto che gli azionisti si sono semplicemente assunti il rischio del mercato, noi sosteniamo che in questo caso, purtroppo, le leggi del mercato sono state 'viziate'. A nostro avviso ci sono state operazioni dolose. Anche gli azionisti sono vittime".

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