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Cronaca

Morto al Pionta, il 29enne non era segnalato: aperta un'inchiesta. Il direttore del Sert: "Dramma enorme"

Della tragedia appena consumata resta il telo bianco appoggiato al vecchio pozzo. Copriva il corpo di G., il 29nne trovato morto nel cuore del parco del Pionta. Una vita spezzata dall'overdose, accanto a quella fonte d'acqua malinconica, dietro la...

Della tragedia appena consumata resta il telo bianco appoggiato al vecchio pozzo. Copriva il corpo di G., il 29nne trovato morto nel cuore del parco del Pionta. Una vita spezzata dall'overdose, accanto a quella fonte d'acqua malinconica, dietro la struttura che un tempo ospitava l'abitazione delle suore.

A terra qualche carta, resto degli strumenti degli operatori del 118 che hanno provato, invano, a rianimare il giovane aretino. La prima vittima di droga dell'anno ad Arezzo è un ragazzo sconosciuto alle forze dell'ordine: non aveva precedenti di spaccio, non era stato segnalato quale assuntore abituale di sostanze stupefacenti. Vittima forse di una dose sbagliata. C'è una casistica - censita dagli esperti del Sert - di dosi invertite dagli spacciatori, eroina al posto di cocaina da iniettarsi. L'assunzione inconsapevole di una droga potente in dosi sbagliate potrebbe aver causato l'arresto cardiaco o il blocco respiratorio.

G. era , immobile da ore, con l'ago della siringa piantato nel braccio, quando gli operatori del centro diurno lo hanno trovato intorno alle 16. Poi la chiamata ai soccorritori e la corsa, vana, dei sanitari.

Blitz della polizia

Il corpo del 29enne è stato portato via dalla Misericordia di Arezzo, mentre la polizia ha raccolto gli elementi nella zona del pozzo per poi iniziare le indagini. Peraltro nel pomeriggio sono scattati blitz contemporanei nei luoghi tradizionali dello spaccio: il resto del parco, Campo di Marte, piazza Guido Monaco.

Il direttore del Sert: "Un dolore enorme"

Un dramma anche per chi, accanto ai tossicodipendenti, passa la propria vita lavorativa, come Marco Becattini, responsabile del Sert di Arezzo.

C'è forte dolore - dice Becattini - come se morisse una parte di noi. E' un fallimento, soprattutto se sarà confermato il fatto che non lo conosciamo, che non abbiamo potuto far niente per salvarlo. E' vero, le battaglie si perdono con le persone che seguiamo, ma il fatto che la vittima non fosse in cura è elemento più grave.

Aperta un'inchiesta, disposta l'autopsia

A seguito della morte del 29enne, il pm della procura di Arezzo Elisabetta Iannelli ha aperto un'inchiesta contro ignoti per morte in conseguenza di altro reato ed è stata disposta l'autopsia sul cadavere.

@MattiaCialini

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