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Redazione

Il Vescovo Fontana e gli aretini divisi

in ogni occasione pubblica di rilievo, ormai da tempo il Vescovo di Arezzo ripete la sua esortazione agli aretini: "Unitevi, non vi dividete come spesso accade!" Ma gli aretini non sono mai stati una sola cosa. da noi ci sono ancora i ceti e...

in ogni occasione pubblica di rilievo, ormai da tempo il Vescovo di Arezzo ripete la sua esortazione agli aretini:

"Unitevi, non vi dividete come spesso accade!"

Ma gli aretini non sono mai stati una sola cosa. da noi ci sono ancora i ceti e le corporazioni in ogni campo; da quello politico a quello culturale e sociale.

Ognuno cerca di muovere le leve ritenute giuste per portare vantaggio al proprio gruppo di appartenenza, alla propria fazione, e in pochi hanno guardato e guardano all'interesse della comunità aretina; comunità che si ritrova e riconosce solo in determinate situazioni o occasioni, la più importante delle quali è la ricorrenza del miracolo della Madonna del Conforto.

Ma anche lì, accanto a chi ha fede sincera c'è molta paccottiglia. Gente che la chiesa nemmeno la frequenta negli altri 364 giorni dell'anno; persone che non credono, ma si sottopongono comunque al rito della benedizione impartita da don Alvaro Bardelli.

Qualche anno fa il vescovo Bassetti mi esortava a considerare la fede delle persone più semplici come vera fede, sincera e degna di essere accolta dalla chiesa almeno quanto quella dichiarata da chi ha più strumenti a disposizione.

Vero, ma la sensazione è che se si scremasse la festa della Madonna del Conforto dalla partecipazione falsa di molti, il 15 di febbraio in Duomo rimarrebbero ben poche persone.

Ha ragione Fontana quando pensa (ndr: evidentemente) che la nostra presunta comunità sia composta da branchi di lupi concorrenti tra loro, capaci di ridurre Arezzo allo stato attuale.

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