Il Museo d'Arte Medievale e Moderna di Arezzo è sostanzialmente chiuso per mancanza di personale. Questo significa che il visitatore - turista che capita lì trova un portone sprangato nel quale campeggia un cartello dove è segnalato il fatto che il museo è aperto soltanto per visite guidate quattro volte al giorno.

In realtà, mi dice il neodirettore Loffredo, "non abbiamo personale nemmeno per tenerlo chiuso"; già, perché anche da chiuso un museo nazionale come quello richiede la presenza di due custodi.

Alla faccia del ministro Franceschini, che un giorno sì e uno no sbandiera investimenti in cultura, la situazione ad Arezzo, e negli altri centri di pari livello, è proprio questa. Nelle sale del Museo d'Arte Medievale e Moderna si trova la più grande tavola di Vasari (quello sposalizio tra Assuero ed Ester che è talmente grande da non trovare una collocazione nella quale possa essere osservato per intero senza troppi riflessi fastidiosi e da una distanza idonea). Lì c'è un lavoro di Bartolomeo della Gatta in cui oltre a un volto di San Rocco a dir poco splendido, compare una visione di Arezzo dalla quale, unica, si deducono le forme del Duomo e del Palazzo dei Capitani del Popolo (oggi diroccato) nel XV secolo.

Lì si trova, rimontato, quello che fu probabilmente l'arco di accesso al coro del Duomo quando questo era in posizione centrale.

Lì si trovano molti altri reperti e opere d'arte di notevole valore, eppure non è più visitabile liberamente. Tristezza.