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quel sonno alla guida...

In gioventù, quando già lavoravo (allora bastava volerlo) ed ero fidanzato, tante volte di notte mi sono praticamente addormentato alla guida della mia auto. Spesso tornavo verso casa all'una o alle due del nuovo giorno e guidando mi ritrovavo in...

In gioventù, quando già lavoravo (allora bastava volerlo) ed ero fidanzato, tante volte di notte mi sono praticamente addormentato alla guida della mia auto. Spesso tornavo verso casa all'una o alle due del nuovo giorno e guidando mi ritrovavo in una sorta di sonno vigile difficile da spiegare. Mi accorgevo, dopo qualche chilometro, che avevo seguito la strada senza esserne cosciente. Una situazione da sudori freddi. Quando mi "risvegliavo" decidevo di fermarmi in qualche piazzola e di dormire un po'. Anche sette-otto minuti di fermo riuscivano a darmi l'autonomia per ripartire in sicurezza. Una volta mi risvegliai di soprassalto e non ero in strada, ma nell'aia di una casa contadina dalle parti di Chiavaretto. Avevo tirato lungo a una curva e per fortuna proprio in curva c'era la stradina sterrata che portava alla casa. Quello fu un trauma indimenticabile che mi fece capire che non potevo più rischiare per via del sonno durante la guida. Ebbi la fortuna di poterlo pensare e di continuare a vivere.

Ma allora ero giovanissimo e accompagnato da quell'incoscienza dei vent'anni che raramente si protrae molto oltre, mi sentivo sicuro anche quando non era il caso di esserlo.

Quel che è accaduto in Spagna e mi ha riportato a certe notti per la via della Libbia, e mi ha toccato molto , come sarà senz'altro accaduto a tutte le persone dotate di sensibilità, ma guai a dire che è stato frutto del caso. Lì non si è trattato di incoscienza giovanile, né del caso, ma di mancato rispetto delle regole da parte di un lavoratore. Chi deve guidare di notte (specialmente se un autobus con sessanta persone a bordo) non si può addormentare per nulla al mondo. Semplicemente deve dormire prima di affrontare il viaggio e non deve bere alcolici nemmeno a cena. L'autista della tragica notte catalana questo lo sa benissimo, ma con ogni probabilità non l'ha messo in atto, forte di un'esperienza (quanti ne ha ammazzati l'esperienza...) che lo faceva sentire sicuro.

L'unica cosa che si può fare, per evitare che certi episodi si verifichino di nuovo, è rispettare delle regole elementari, oltre che di buonsenso. Riflettiamo tutti su quell'incidente e sulle sue motivazioni, perché anche se non portiamo in giro dei bestioni, nel sonno possiamo nuocere gravemente a noi stessi e agli altri.

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