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A cura di Mattia Cialini

OroArezzo trasloca a Firenze? Anche no

La crisi del Centro affari e l'importanza della posta in gioco

Sono mesi che si parla della società Arezzo Fiere e congressi, delle sue difficoltà, del suo futuro. Gestisce il centro affari di via Spallanzani e le attività che nel corso dell'anno si svolgono nella struttura. La maggior parte degli eventi sono esterni (gli organizzatori affittano gli spazi), il principale promosso dalla società è indubbiamente OroArezzo, ci sono poi Agri&Tour e Gold/Italy. OroArezzo è un appuntamento di sicuro interesse per gli imprenditori di Arezzo, anche se forse meno cruciale di altre fiere orafe del pianeta. Tuttavia OroArezzo con il format attuale rappresenta una bella occasione per gli orafi aretini di far arrivare in città i principali buyer del globo, aprire loro le porte della propria azienda e, magari, far scoprire loro cibo e bellezze di Arezzo. Se Arezzo Fiere e Congressi muore, muore OroArezzo.

Arezzo Fiere e Congressi vive da tempo difficoltà, i soci pubblici - Regione su tutti - hanno investito in passato coprendo così le problematiche che oggi sono comunque emerse. Arezzo Fiere dovrebbe essere rilanciato e contemporaneamente bisognerebbe provvedere al pagamento di stipendi e bollette. Adesso se ne parla molto perché sono successe due cose: Boldi e il sindaco di Arezzo Ghinelli hanno iniziato a litigare per l'Imu non pagato al Comune, c'è stato uno screzio pubblico, trascinatosi per giorni, con conferenze stampa e contro-conferenze. Inoltre, tre consiglieri si sono dissociati dall'operato del presidente Boldi, dimettendosi. E i problemi di Arezzo Fiere si sono manifestati brutalmente. Boldi, esponente di Confartigianato, è stato scaricato via via da Comune e Provincia e poi dalle categorie economiche che adesso premono per un cambio di rotta. Si parla di un traghettatore o di un nuovo Cda.

Molto si è dibattuto sui nomi del prossimo consiglio, ma sono pochi gli onori e molti gli oneri di chi si siederà al tavolo del nuovo board. Mai come stavolta, piazzare rappresentanti e piantare bandierine - aldilà delle apparenza - appare rischioso. Le possibilità che OroArezzo scompaia o traslochi nel lungo periodo non sono remote. La fiera potrebbe essere trasferita (a Firenze, si è vociferato) e a quel punto cosa ne sarebbe della società? E dei suoi dipendenti? Nel corso dell'ultima assemblea, Comune e Provincia di Arezzo (centrodestra), assieme alla Camera di Commercio hanno fatto valere la loro maggioranza rispetto alla Regione Toscana (centrosinistra) sulla proposta di Ieg. Potrebbe profilarsi all'orizzonte una prova di muscoli all'ennesima vigilia elettorale: una partita politica che poco interessa agli aretini e che sarebbe deleteria per gli imprenditori. Serve uno sforzo, gli attori dovrebbero ricordarsi che il tempo stringe e che OroArezzo - e Arezzo Fiere - si salveranno soltanto con la buona volontà di tutti. In questo gioco delle parti, ci sono le associazioni di categoria (dentro la Camera di Commercio): ecco, dovrebbero, per il bene della città, attivarsi per oliare i meccanismi rugginosi. E infine occorre trovare figure davvero competenti per il rilancio e assicurare una vita "sostenibile" alla società senza più dispendiosi - e alla lunga inutili - interventi pubblici.

OroArezzo trasloca a Firenze? Anche no

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