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Lettori Selvaggi

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A cura di Elena Giacomin

Centro Storico

"Vedere oltre". Libro che allena un'abilità speciale

#LettoriSelvaggi è una rubrica sui libri per i più piccoli curata da Elena Giacomin, libreria La casa sull’Albero

Vedere oltre. Un ritratto di David Hockney, Evan Turk, edizioni Arka

Gennaio è da sempre per noi un mese dedicato alla messa a punto dei progetti destinati alle scuole. Tra le varie cose che abbiamo messo in campo quest'anno per le scuole superiori c'è un percorso dedicato ad Italo Calvino di cui una grande parte sarà incentrata sul guardare. Nel 1960,  in una lettera all’editore francese François Wahl, Italo Calvino esplicita il compito che come scrittore si è dato e al tempo stesso una delle caratteristiche più significative della propria opera e lo fa attraverso una frase che è diventata emblematica della sua poetica: "L’unica cosa che vorrei poter insegnare è un modo di guardare, cioè di essere in mezzo al mondo. In fondo la letteratura non può insegnare altro". La letteratura e l'arte aggiungiamo noi. Calvino è stato uno scrittore che ha guardato con attenzione al mondo dell'arte, ne ha scritto in varie occasioni, ha intrattenuto rapporti significativi con importanti artisti, per le copertine dei suoi romanzi sono state spesso prese in prestito opere d'arte,  di Paul Klee e Fausto Melotti ad esempio.
Nella nostra riflessione sul guardare il mondo inseriamo un albo illustrato appena arrivato sugli scaffali dedicato ad uno dei più influenti artisti britannici del Novecento. Un libro che ripercorre la vita di David Hockney, oggi ottantasettenne, dalla sua infanzia fino all'età matura. Un percorso artistico quello di Hockney tutto incentrato sull'osservazione. "È il processo stesso dell'osservare qualcosa a renderlo più bello", "il disegno permette di vedere con più chiarezza, sempre, sempre di più", "credo di vederci più chiaro che mai" (dice all'età di settantaquattro anni), sono alcune delle frasi riportate nel libro che rendono esplicito come il suo lavoro sia da intendersi come un percorso volto a guardare il mondo con occhi sempre nuovi. E lui lo ha fatto sempre con grande curiosità e utilizzando tutti i supporti possibili, dalla tela fino ad arrivare all'ipad.
A un certo punto David si trasferisce negli Stati Uniti, a Losa Angeles, dove si dedica in particolar modo a osservare le piscine. "Gli piaceva che si riuscisse a vedere la superficie dell'acqua, ma anche a guardarci attraverso per vedere cosa c'era sotto. Aveva la sensazione che ci fosse sempre più di un modo di vedere qualcosa e che, più attentamente si osservava, maggiori erano le possibilità che si aprivano ".
È il vedere oltre che ci interessa particolarmente, un'abilità da allenare in ambito educativo e non solo.

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