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Lettori Selvaggi

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A cura di Elena Giacomin

Centro Storico

"Lo schiaccianoci e il re dei topi". Un grande classico intramontabile

#LettoriSelvaggi è una rubrica sui libri per i più piccoli curata da Elena Giacomin, libreria La casa sull’Albero

Lo schiaccianoci e il re dei topi, E.T.A.Hoffmann, Roberto Innocenti, La Margherita 

"Certo i bambini sapevano bene che i genitori avevano acquistato loro ogni sorta di bei regali sui quali ora stavano fantasticando, ma erano anche sicuri che il buon Gesù Bambino aveva guardato con occhi benevoli quei doni e che questi, come sfiorati da una mano benedetta, procuravano una gioia immensa e unica".

Pubblicato per la prima volta nel 1816, "Lo schiaccianoci e il re dei topi" è una delle opere più conosciute di E.T.A. Hoffmann. Alexandre Dumas padre ne realizzò una sua versione (Histoire d'un casse-noisette) e da questa il coreografo Marius Petipa trasse ispirazione per il balletto "Lo schiaccianoci", coreografato dal suo assistente Lev Ivanovič Ivanov e musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij.

È la sera del 24 dicembre, Fritz e Marie, i figli del consigliere sanitario Stahlbaum, attendono con ansia l'arrivo dei doni di Gesù Bambino. Mentre aspettano chiacchierano del loro padrino, il dottor Drosselmeier, e cercano di indovinare cosa porterà in dono questa volta. I bambini ricevono da mamma e papà molti doni: bambole, soldatini, dolci, libri e un cavallino di legno. Il padrino ha regalato loro un castello meccanico, con figure che si muovono al suo interno come fossero vive.

Tra i doni c'è anche uno Schiaccianoci, un pupazzo di legno raffigurante un soldato che rompe le noci tra le mascelle quando si fa leva sul suo mantello. Il padrino lo affida a Maria perché ne abbia cura.

Durante la notte ha luogo una terribile battaglia tra il Re dei topi e lo Schiaccianoci che aiutato dai soldatini cerca in ogni modo di resistere al popolo dei roditori, fino a che non riuscirà ad avere la meglio.

Maria ha capito che lo Schiaccianoci è in realtà la personificazione del nipote del padrino e lo segue nel regno delle bambole, un paese fatto di dolci e giocattoli.

Sono indimenticabili le figure che Roberto Innocenti ha realizzato ispirandosi a questo racconto. È proprio da queste che domenica partiremo per realizzare degli speciali biglietti d'auguri che ci ricordano l'amore, la bellezza, i sogni, la gentilezza, e l'importanza di conservare, anche quando si cresce, il bambino che c'è in ognuno di noi.

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