rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Lettori Selvaggi

Lettori Selvaggi

A cura di Elena Giacomin

laureata in Lettere e filosofia, indirizzo Storia dell’arte, si occupa dal 2006 di progetti interculturali e di educazione alla cittadinanza rivolti a bambini e ragazzi in collaborazione con associazioni, scuole ed enti pubblici. Nel 2013, assieme ad Anna e Barbara, ha aperto ad Arezzo la libreria specializzata per bambini e ragazzi La Casa sull’albero, di cui coordina i progetti formativi e di promozione alla lettura

Lettori Selvaggi Centro Storico / Via San Francesco

Nel paese dei mostri selvaggi: "un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire". Il ritorno in libreria di Sendak

#LettoriSelvaggi è una rubrica sui libri per i più piccoli curata da Elena Giacomin, libreria La casa sull’Albero

Nel paese dei mostri selvaggi, Maurice Sendak, Adelphi

Mancava dalle librerie da un anno il grande classico di Maurice Sendak, pubblicato in Italia per la prima volta nel 1969 dalla Emme edizioni di Rosellina Archinto nella traduzione del poeta Antonio Porta, ripubblicato, poi, nel 1999 da Babalibri, oggi di nuovo sugli scaffali nel catalogo Adelphi, con una nuova traduzione di Lisa Topi.

Di questo libro, che valse a Sendak i più importanti premi internazionali, è stato scritto di tutto e di più, ha ispirato spettacoli teatrali, cortometraggi di animazione, film (indimenticabile Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze). Eppure a distanza di oltre cinquant’anni dalla sua pubblicazione negli Stati Uniti, a giudicare dalla presenza in questi giorni di commenti, articoli e foto sul web, possiamo dire a gran voce che continua a far parlare di sé, in piena sintonia con la definizione calviniana di classico, ovvero “un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”.

Sì perché Nel paese dei mostri selvaggi e tutta l’opera di Sendak, di cui ci auguriamo la pubblicazione integrale in Italia, rappresenta un punto fermo della letteratura per ragazzi, per l’universalità dei temi, per la qualità inarrivabile delle illustrazioni, per la capacità dell’autore di conservare la memoria intima della sua infanzia, riuscendo a comunicare con i bambini di epoche storiche e contesti profondamente diversi. Sendak era un americano ebreo di origini polacche che viveva a New York, che seppe sintetizzare gli elementi di queste due culture, in un percorso che “dalla storia al sogno”, come scrive Antonio Faeti, seppe portarlo a risultati unici ed impareggiabili. Artista coltissimo seppe amalgamare il rinascimento e la pittura tedesca con la cultura popolare americana di Mickey Mouse e Little Nemo di Winsor McCay. Nel concepire Nel paese dei mostri selvaggi Sendak trasse ispirazione dalle visite domenicali dei parenti ebrei, dalle chimere medievali, dal sogno di Costantino del nostro amato Piero della Francesca.

Sono state queste corrispondenze che ci hanno mosso, lo scorso marzo, ad aprire la nuova sede della libreria con un omaggio a Sendak ed al suo universo poetico ed immaginativo, con un titolo, selvaggiamente bambini, che voleva anche essere un’esortazione a ripensare l’infanzia a partire dalla letteratura.

Nel paese dei mostri selvaggi è un poema visuale, un picture book frutto di lavoro, studio e pensiero. Sendak impiegò un anno per scrivere le 360 parole del libro, si confrontò con i suoi maestri, prese la realizzazione di un’opera per bambini profondamente sul serio, dedicandogli le giuste riflessioni ed attenzioni. E questo ci fa un po’ sorridere pensando alla velocità del mercato odierno in cui si pubblicano ogni anno con estrema avventatezza una quantità impressionante di libri.

Quindi non ci resta che gridare ad alta voce: mai più senza! Ed affidare la chiusura di questo pezzo alla voce di Sendak, riportando parte del discorso di accettazione della medaglia Caldecott, che ottenne nel 1964.

“Sin dalla più tenera infanzia i bambini convivono con emozioni dirompenti…paura ed ansia fanno intrinsecamente parte della loro vita quotidiana…devono confrontarsi meglio che possono con continue frustrazioni. Proprio attraverso la fantasia i bambini giungono alla catarsi. Essa è il loro migliore strumento per dominare le Cose Selvagge. E’ il mio lasciarmi coinvolgere da questa inevitabile condizione dell’infanzia - la terribile vulnerabilità dei bambini e la loro lotta per divenire i signori di tutte le Cose Selvagge - a conferire alla mia opera quella verità e quella passione che le si possono attribuire”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nel paese dei mostri selvaggi: "un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire". Il ritorno in libreria di Sendak

ArezzoNotizie è in caricamento