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Lettori Selvaggi

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A cura di Elena Giacomin

laureata in Lettere e filosofia, indirizzo Storia dell’arte, si occupa dal 2006 di progetti interculturali e di educazione alla cittadinanza rivolti a bambini e ragazzi in collaborazione con associazioni, scuole ed enti pubblici. Nel 2013, assieme ad Anna e Barbara, ha aperto ad Arezzo la libreria specializzata per bambini e ragazzi La Casa sull’albero, di cui coordina i progetti formativi e di promozione alla lettura

Lettori Selvaggi Centro Storico / Via San Francesco

Acerbo sarai tu. 28 poesie per combattere la fatica di diventare grandi

#LettoriSelvaggi è una rubrica sui libri per i più piccoli curata da Elena Giacomin, libreria La Casa sull’Albero

Acerbo sarai tu, Silvia Vecchini, Francesco Chiacchio, Topipittori

Acerbo sarai tu è il nuovo titolo della collana “La parola magica” edita da Topipittori, la terza raccolta poetica di Silvia Vecchini, questa volta dedicata all'adolescenza.

Ventotto brevi poesie che dipingono un affresco delicato, profondo e sentito del mondo interiore dei ragazzi alle prese con gli anni difficili della crescita.

Versi che raccontano i sogni, i desideri, i dolori, la noia, l'amore, la quotidianità fatta di diari, interrogazioni, cose da imparare alla lavagna.

Parole preziose da recitare insieme "come formule magiche per superare gli ostacoli lungo il cammino delle giornate".

Il libro mi sta accompagnando in questi giorni negli incontri con i ragazzi delle scuole medie. Leggo una o due delle poesie all'inizio o alla fine dei nostri appuntamenti, un piccolo dono per ricordare (e ricordarmi) quanto siano importanti le parole. 

Li guardo i ragazzi, mi piacciono, sono indefiniti, impazienti, sono pesci fuor d'acqua, liquidi come le illustrazioni di Francesco Chiacchio che fanno venire in mente Chagall, Dubuffet, Basquiat. 

Parlano molto, ma a volte stanno anche in silenzio, certe volte non trovano proprio le parole per dire.

Sono come Maddalena, protagonista di Celestiale di Francesca Bonafini, uno dei romanzi della nostra bibliografia, che ha fondato un club delle parole entusiasmanti, oppure sono come Fabrizio Fiorini, l’innamorato di Maddalena, che invece pensa di non essere bravo con le parole, perché hanno il difetto di restargli dentro la testa anche quando vorrebbe che uscissero fuori e quindi finisce per stare zitto.

E a leggere le poesie di Silvia, mi sento un po' come il professor Zarri, che a proposito dei versi di Leopardi, dice ad Ivan, il fratello di Maddalena, che è importante impararli a memoria  "così li porterai sempre con te, non avrai bisogno del libro per ricordarli, e ti verranno in aiuto quando ti servirà aiuto, ovunque sarai”. 

L'altro giorno con alcuni dei ragazzi abbiamo notato che le parole sono il filo che unisce molti dei libri che abbiamo scelto quest'anno. Da Celestiale, a La mia rivoluzione, a Quando Hitler rubò il coniglio rosa fino a Fahrenheit 451. Parole amate e conquistate, a volte negate e proibite, ma sempre potenti motori di grandi rivoluzioni del mondo fuori e dentro di noi.

Quelle che ha scelto Silvia Vecchini raccontano, evocano, dipingono, ti vengono in aiuto e ti chiedono di esser lette ad alta voce.

Domani, a scuola,  (mi) regalerò queste. 

"Una strada sul palmo della mano

Un sole dentro l'acqua

Un pesce nuota nell'aria controvoglia

Una bocca mi sorride da una foglia

Vedo tutto il mondo spettinato da quando mi hai guardato".

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