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Redazione

L'annosa questione della chiusura del centro di Arezzo ai mezzi motorizzati

Non è un caso che da decenni si disquisisca, in città, in merito al fatto che possa essere il caso di chiudere il centro storico alle auto. Nel tempo siamo giunti a una regolamentazione per fasce di orario che ha un senso, ma è troppo permissiva e...

Non è un caso che da decenni si disquisisca, in città, in merito al fatto che possa essere il caso di chiudere il centro storico alle auto. Nel tempo siamo giunti a una regolamentazione per fasce di orario che ha un senso, ma è troppo permissiva e non viene rispettata come si dovrebbe.

Tuttavia il dibattito è ancora aperto (vedi l'intervento del prefetto Vaccaro nei giorni scorsi), anche perché, come sa chi si reca in Corso Italia per qualsiasi motivo tra le 11,oo e le 12,00 (per fare un esempio) di ogni giorno si trova a respirare i peggiori gas di scarico presenti in italia. Ci sono ancora i furgoni dai motori diesel di vent'anni fa che sputacchiano gasolio mal bruciato in faccia alla gente, ma quel che è peggio si incrociano i camion (grandi e grossi) della nettezza urbana che fanno un casino inenarrabile ed emanano un puzzo insopportabile per il naso e per i polmoni.

Se un turista si trova sul terrazzino esterno di un bar al Canto de' Bacci, il luogo più centrale di Arezzo, a quell'ora è nel punto più inquinato e rumoroso (che anche quello acustico è inquinamento) d'Italia. Lì, infatti e proprio allora, incrociano (Come le grandi navi a Venezia) e si incrociano due camion della nettezza urbana (contraddizione in termini) che hanno difficoltà a manovrare per via della ristrettezza dei luoghi e si fermano a motori accesi e "salubri" sgassate.

Li ho visti io quei turisti, ma non una volta, tante volte. Loro non saranno tra quelli che tornando a casa consiglieranno Arezzo ai loro conoscenti.

Certi servizi (come la raccolta della carta e dei cartoni) vanno fatti con mezzi poco inquinanti e in orari diversi.

In una città vocata al turismo certe cose non sono sopportabili, ed è quindi necessario rifornire i negozi in orari mattutini e pulire le strade ancora prima; usare mezzi contemporanei.

Ma ad Arezzo in materia siamo ancora all'ABC. L'Assessorato al turismo si occupi di queste cose e si confronti con le aziende partecipate e i commercianti in modo da risolvere questi problemi, prima ancora che si parli di chiusura del centro storico in modo generico o ci si occupi di organizzare eventi più o meno attraenti.

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