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Redazione

La città di Natale e una fiamma bagnata...

La città di Natale, voluta dalla nuova amministrazione comunale di Arezzo insieme alla Confcommercio locale, sta avendo un gran successo di pubblico. Certo, non porterà visitatori da fuori provincia, ma il territorio aretino partecipa alla grande...

La città di Natale, voluta dalla nuova amministrazione comunale di Arezzo insieme alla Confcommercio locale, sta avendo un gran successo di pubblico. Certo, non porterà visitatori da fuori provincia, ma il territorio aretino partecipa alla grande alla festa collettiva ed è certamente un bene, una bella cosa. Molti cittadini hanno bisogno di sentirsi partecipi di una festa, perché il periodo è buio e la fatica per tirare avanti tanta. Saranno felici i commercianti del centro, insieme a chi partecipa agli eventi e frequenta il villaggio tirolese o il Prato, con le fontane trasformiste (a proposito, quella della foto qui sopra sembra proprio una fiamma tricolore, e se lo volesse veramente essere sarebbe davvero una scelta di cattivo gusto).

Certo, questo paese di bengodi e il consenso (facile?) che ne deriva fa pensare a un popolo da far divertire per averlo in mano, poterne disporre. Ma è stupido pensare che sia riprovevole organizzare una festa o esserne partecipi; l'importante è che non resti sola, la festa, e che le iniziative si susseguano e non siano tutte targate Confcommercio, ma accontentino le esigenze di molti aretini (eh sì, molti) che vorrebbero partecipare a eventi culturali, scuole di teatro o di cinema, incontri su argomenti importanti, mostre d'arte di rilievo, caffè filosofici, stagioni teatrali di qualità ecc. ecc.

Ma siamo certi che l'amministrazione Ghinelli saprà farsi valere anche in altri campi, oltre che alla pulizia delle strade e nell'organizzazione della Città di Natale.

La stagione teatrale annunciata non è granché, quella concertistica la organizzano gli Amici della Musica senza nessun contributo da parte dell'amministrazione e la mostra su Modigliani appena inaugurata è una non mostra. E' vero che alla maggioranza degli aretini questo forse interessa poco, ma non è detto che per fare il loro bene si debba necessariamente abdicare al ruolo della politica, che non è quello di seguire la gente, ma di precederla, anticiparla e proporre vie nuove per un futuro migliore, chiedendo poi il consenso. Ma siamo al rodaggio e aspettiamo il motore a pieni giri. Per il momento accontentiamoci di un periodo natalizio molto popolare, ma vivo, e di una città più ordinata che in passato. In fondo non è così poco, anche se siamo solo alla cornice.

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