rotate-mobile
ArezzoNotizie

ArezzoNotizie

Redazione

Il primo giorno di scuola di Claudio Santori

Claudio Santori, un uomo-istituzione ad Arezzo e a Talla, dove sostiene sia nato Guido Monaco e fa il tifo per Giaccherini (lui certamente venuto al mondo lì); ex preside di lungo corso del Liceo Scientifico Francesco Redi, studioso di...





Claudio Santori, un uomo-istituzione ad Arezzo e a Talla, dove sostiene sia nato Guido Monaco e fa il tifo per Giaccherini (lui certamente venuto al mondo lì); ex preside di lungo corso del Liceo Scientifico Francesco Redi, studioso di storia e musica, ha da poche ore postato su facebook un ricordo del suo primo giorno di scuola. Mi è parso inevitabile pubblicarlo su queste colonne virtuali. Grazie per questo pezzo di storia, professore.

"Il mio primo giorno di scuola: 1 ottobre 1949, scuola elementare di Talla. La maestra era la mia mamma; la classe, una pluriclasse: eravamo una decina di bambini di prima, altrettanti di quarta, sei o sette di quinta e alcuni ripetenti (allora si bocciava di brutto anche alle elementari: oggi sarebbe roba da plotone di esecuzione!) che la mamma chiamava "grandiglioni". Nella cartella di fibra marrone c'erano: il sussidiario, il libro di lettura, due "guaderni" (uno a righe e uno a quadretti con la copertina nera), la "cartasuga", il "lastuccio" con la penna da "inzuppare" ( col pennino a lancia: a me piacevano quello a torre e quello a manina con l'indice puntato, ma la mamma non li voleva), il lapis, l'aguzzalapis, la gomma, e la scatolina di matite "Giotto" da sei. Completavano la cartella: la merenda (pane con marmellata, o frittata o formaggino "Camoscio") e -in inverno- un tizzoncino per la stufa. Il ricordo più suggestivo: la preparazione dell'inchiostro. La mamma scioglieva in una catinella le bustine contenenti una polvere nera, con scritto "Inchiostro di Stato" e il teschio con le ossa incrociate in bella evidenza. Rimestava con un brocco e poi passava con un piccolo ramaiolo a riempire i calamai dei banchi! Poiché ero bravo nella lettura e - da non crederci- nei "numeri", ma una frana nella scrittura e nel dettato, alla lettura (la mamma insegnava col metodo di allora: gridava:B e A, e tutti dovevano rispondere: BA) siccome suggerivo la mamma mi buttava fuori. Una pacchia! Infatti la scuola di Talla era situata fra due torrenti, così andavo a pescare i barbi con le mani fin quando la mamma passava al dettato e berciava "Claudiooooo" dalla finestra: era la fine della pacchia: mogio mogio rientravo in classe! Il mio compagno di banco si chiamava Aligi e noi gli cantavamo la canzoncina: "Aligi dai calzoni grigi, dalle mutande rosa, domani si sposa"! Sono passati 67 anni, ma i ricordi sono freschi come se fossero di ieri!"





Si parla di

Il primo giorno di scuola di Claudio Santori

ArezzoNotizie è in caricamento