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Il nostro olio buono

Prima si raccolgono le olive, poi si portano a un frantoio onesto. Lì si caricano su un nastro trasportatore (foto 2) che le porta al lavaggio e le invia a una impastatrice che le rende pasta di olive. Poi la pasta raggiunge dei contenitori nei...

Prima si raccolgono le olive, poi si portano a un frantoio onesto. Lì si caricano su un nastro trasportatore (foto 2) che le porta al lavaggio e le invia a una impastatrice che le rende pasta di olive. Olive in caricoPoi la pasta raggiunge dei contenitori nei quali si rende il tutto omogeneo (lì si gira come fosse cemento in una betoniera, vedi foto 3) pasta di olivee dopo quaranta/quarantacinque minuti viene inviata a una centrifuga che separa l'acqua dall'olio. Quella centrifuga non sarà però l'unica, altrimenti il lavoro di separazione non sarebbe completo. L'olio passerà quindi per una seconda centrifuga (foto 4) che dalla fontana collegata rilascerà olio pronto per l'uso. Cortona - Mezzavia - l'olio a fine lavorazione

Oggi si fa così l'olio di oliva lavorato a freddo e grazie alle moderne tecnologie (e anche al fatto che si raccolgono le olive un paio di mesi prima che in passato) la sua qualità è nettamente migliore di venti o trent'anni or sono.

Non è quindi detto che le abitudini "di una volta" siano sempre le migliori (per esempio lo stesso vale anche per il vino).

Lode ai frantoi dove si lavorano olive locali con onestà. E alle antiche ziraie (foto 5), un tempo piene di olio nuovo, non rimane che il ruolo di luoghi dove fare grandi bruschettate.Cortona - Mezzavia - la ziraia, un tempo adibita a custodire l'olio, oggi viene utilizzata come bruschetteria per turisti

C'è solo da sperare che chi coltiva gli olivi non si stanchi di farlo, visto il sacrificio e i costi che comporta; il nostro amore per l'olio fa superare molti ostacoli...

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