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Arezzo e cultura - importante presa di posizione dell'assessore Tanti

Come molti lettori di questo spazio sapranno, non sono certo numerosi i punti di convergenza tra le mie idee e quelle dell'assessore alle politiche giovanili e allo sport Lucia Tanti. In triste assenza di un vero assessorato alle attività...

Come molti lettori di questo spazio sapranno, non sono certo numerosi i punti di convergenza tra le mie idee e quelle dell'assessore alle politiche giovanili e allo sport Lucia Tanti. In triste assenza di un vero assessorato alle attività culturali (la delega è nelle mani del Sindaco Ghinelli e non ha fondi a disposizione), la responsabile delle poltiche giovanili rimane l'unico collegamento vero del settore con l'amministrazione pubblica cittadina. A parte il bonus riservato ai giovani creativi, iniziativa meritoria che avrebbe magari bisogno di altre cifre a disposizione anziché 15000 euro (è sempre una questione di soldi...), segnalo una frase attribuita all'assessore Tanti che merita di essere ripresa e tradotta in realtà quotidiana.

Tanti dice: "la cultura non si impone, ma si costruisce attraverso la formazione."

La frase esprime in maniera molto sintetica un concetto validissimo. Durante il periodo in cui Giuseppe Macrì ha ricoperto la carica di assessore alle attività culturali del comune di Arezzo, la cosa che mi divideva dalle sue idee è sempre stata quella che credevo necessario investire in formazione, in progetti che coinvolgessero gli studenti delle scuole aretine attraverso una comunicazione brillante e contemporanea, ma anche nel sostegno alle associazioni, professionistiche e non, che sul territorio si danno un gran da fare, ma spesso mancano di quel salto di qualità che le renderebbe di livello più che locale.

Macrì pensa che realizzare eventi e manifestazioni di alto livello culturale possa da solo essere un modo per elevare il grado di consapevolezza e la conoscenza degli aretini in quell'ambito. Assistere a manifestazioni artistiche "alte" di per sé stimola la ricerca della conoscenza e della comprensione.

Questo sarà certo in parte vero, ma come vediamo proprio in diretta, opere d'arte contemporanea fanno bella mostra di sè in piazza della Signoria a Firenze e fanno parlare i mezzi di informazione nazionali. L'autore di quelle opere, oggi osannate, ha già partecipato ad Icastica, ma quasi nessuno lo sa...

Ad Arezzo, poi, facciamo ancora fatica ad accogliere certa arte, oppure un teatro contemporaneo (non esiste proprio nelle nostre stagioni), o ancora la musica d'avanguardia. La maggior parte di noi non conosce Piero della Francesca o Giorgio Vasari (e non parlo del nome)...

Ha ragione Tanti. Se prima e durante non facciamo un'opera formativa capillare, l'obiettivo non potrà essere raggiunto.

Vedremo se alle parole seguiranno i fatti.

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