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A cura di Matteo Marzotti

Rivoluzione, tagli, trattative e gatti neri. Raccontare Albinoleffe-Arezzo oltre la nebbia

Torna l'abecedario per una trasferta che in pochi hanno visto sia in tv che allo stadio. Dal mercato ai rumors societari cosa resta di Albinoleffe-Arezzo

A come 'chi ha segnato alzi la mano'. Lo cantarono i tifosi del Foligno in coppa ad Arezzo quando entrarono a partita iniziata e con i falchetti in vantaggi. A Gorgonzola poteva essere replicato da entrambe le tifoserie perchè capire immediatamente cosa fosse successo in occasione dei due gol, soprattutto in quello di Gori era dura. Visibilità azzerata dalla nebbia e conciliabolo in tribuna su chi l'avesse messa dentro. A proposito: grazie ai fotografi che dalla linea di fondo hanno aiutato a diramare i dubbi (per la nebbia ancora non bastano).

B come buon compleanno. Compie gli anni uno dei più forti attaccanti passati all'ombra di San Cornelio. Uno dei protagonisti della 'battaglia totale' oggi spegne 40 candeline. Auguri, e grazie di tutto Mosca!

C come Cori. Gli sta proprio antipatico il Cavallino. Un gol all'andata e uno al ritorno, il primo di piede della stagione. Da quel giaccone scaraventato a terra che gli costò il passaggio al Siena e l'invettiva di Capuano, il buon Sacha non perde occasione per colpire e fare male...Pensiamo positivo: da qui a fine stagione, salvo incroci strani nei playoff, non lo incroceremo più. 

D come decisivo. Lo è Gabriele Gori con il nono gol in campionato, il terzo di fila. Al netto delle critiche di chi lo accusa di specchiarsi troppo, di partecipare poco alla costruzione del gioco, il biondo centravanti è ancora una volta decisivo. In C ha dimostrato di saperci stare. La doppia cifra è ad un passo, ma per stare tra i cadetti forse manca ancora qualcosa.

E come esordio. Quello di Rolando che venerdì alle 18:30 ha lasciato il Comunale dopo un anno confermando la sua predilezione nell'andare in gol all'esordio. Lo fece ad Arezzo contro il Siena in quel pazzo derby, lo ha fatto in campionato contro il Lecco e lo ha fatto ieri contro il Gozzano, sua ex squadra.

F come fotofinish. Quello del mercato. A pochi minuti dal gong Mosti passa alla Pergolettese dopo una serie di improperi di chi stava conducendo l'operazione con i documenti che non ne volevano sapere di passare per completare l'operazione. Una delle tante curiosità del mercato di gennaio come il ritorno di Nije sfumato per il no di Zini (almeno da Avellino dicono questo).

G come gatto nero. Stazionava nei pressi dello stadio, e che più nero non si può a guardarlo bene. Talmente nero da far presagire che qualcosa poteva andare storto, come ad esempio un nebbione record da far temere il rinvio della partita a pochi secondi dallo scadere così da dover tornare a Gorgonzola per disputare quanto sarebbe rimasto dell'incontro. Scenario apocalittico che non si è realizzato anche se quel gol di Cori, che avranno visto in appena 5-6 persone (le altre lo hanno intuito), è sembrato anche frutto della sfiga oltre che dei soliti errori.
Gorgonzola_gatto_nero-2

I come innesti. Pandolfi, Foglia e Gioè a fronte di 12 cessioni. A Gorgonzola era presente solo Pandolfi, da domani in gruppo tutti gli altri con l'Arezzo che ha ridotto a 30 i giocatori della prima squadra annoverando tra questi Dell'Agnello, Votino, Aramini e Bargiggia oltre al terzo portiere Casini. Un numero tutto sommato più ragionevole rispetto a quello con il quale l'Arezzo ha inaugurato il 2020.

L come La Cava. Il presidente dopo i vari no e smentite circa offerte per la società alla fine ha ammesso che qualcosa c'è e che alcuni imprenditori, dirigenti e procuratori si sono fatti avanti. Da qui a parlare di closing magari ce ne corre ma di sicuro qualcosa bolle in pentola. La Cava potrebbe anche lasciare l'Arezzo. Magari dirà di no, magari invece accetterà l'offerta come lascia presupporre il mercato volto a risparmiare tagliando quei rami che non erano utili per abbassare i costi di gestione. Aspettiamo e vediamo. Di certo a La Cava andrà comunque il riconoscimento perenne per aver salvato l'Arezzo insieme ad Anselmi e Orgoglio Amaranto, ripianando tra le altre cose alla fine della scorsa stagione quasi due milioni di euro di disavanzo.

M come 'merla'. Viene da chiedersi se chi fissa gli orari delle partite conosce 'i giorni della merla'. Magari anche alle 14:30 o alle 15 si sarebbe potuto giocare in mezzo al nebbione. Di sicuro le probabilità sarebbero state inferiori dal giocare alle 17:30 ai margini dell'inverno in pieno nord...

N come nane. Tranquille e beate starnazzavano nella Martesana. "Sono due: oggi vinciamo 2-0" è stato il pensiero di un compagno di viaggio in cerca di segnali premonitori. Desiderosi di tornare a esultare in trasferta non era stato contemplato il pareggio (1-1).
Gorgonzola_Nane-2

O come orario. Premesso che magari pur giocando alle 14:30 o alle 15 la nebbia avrebbe potuto avvolgere Gorgonzola, viene comunque da chiedersi chi ha scelto di far giocare alle 17:30 del  

P come Picchi e Piu. In crescita il primo, se impiegato da terzo nella mediana, in cerca di un sussulto il secondo. Da esterno fin qui è parso più (scusate il gioco di parole) adattato che non nel suo ruolo naturale. Spostato più avanti, con quel fisico che ricorda più un centravanti che un esterno, si vede battagliare ma il guizzo non arriva. Se è pur vero che è arrivato quasi in regalo, almeno per il primo annodall'Empoli, l'Arezzo lo aspetta e dopo più di metà stagione cerca il primo acuto ad opera di quel numero 14.

Q come quarto d'ora. Quello ad inizio ripresa dove l'Arezzo ha incassato otto gol. Un altro tabù da sfatare e che sinceramente a Gorgonzola sembrava quasi alle spalle. Il Cavallino attacca, spinge e poi becca gol goffamente. Maledizione o limiti di attenzione?

R come rivoluzione. Quella operata nel mercato ma sia ben chiara una cosa. A livello numerico è stata una rivoluzione non a livello tattico e qualitativo. A partire sono stati giocatori mai convocati, in attesa del debutto o impiegati con il contagocce. L'ossatura è rimasta invariata e il progetto tecnico non certo snaturato.

S come 71 paganti. Il dato è stato fornito in sala stampa ed è quello dei paganti, ovvero i tifosi aretini.
"Ma perchèquanti abbonati ha l'Albinoleffe?" proviamo a chiedere a fine partita.
"Qualcosa più di 700per lo più genitori e calciatori delle giovanili" la risposta. I numeri sono questi e si commentano da soli in un panorama come la serie C.

T come trattative. Ciuffarella, Londrosi, Stanzione e Gaucci. Tutti i nomi circolati nell'ultima settimana legati alla Società sportiva Arezzo e alla possibilità sempre più concreta di un passaggio di proprietà. Il closing non è ancora nero su bianco ma la strada potrebbe essere già stata tracciata.

U come under. Pissardo, Corrado e Gori sono quei tre giocatori che garantiscono il minutaggio mettendo insieme i canonici 270' per far scattare il pagamento. A loro si aggiunge Caso che ha fatto crescere dalla 14° giornata in poi i benefit. L'Arezzo al minutaggo ci punta eccome, come dimostrano le formazioni schierate da Di Donato. Non tutti ci puntano come il Monza, il Lecco, Albinoleffe, ma è anche vero che ci sono squadre che dal minutaggio tirano fuori autentici tesoretti come Pro Vercelli e Novara. Soprattutto i primi che promuovendo 16 giocatori dalla Berretti ogni domenica incamerano bei soldini e d'altronde 'pecunia non olet'.

V come visibiltà. Azzerata a Gorgonzola, azzerata anche in autostrada sia all'andata nel tratto tra Valsamoggia e Modena, peggio ancora al ritorno fino dopo lo svincolo della panoramica.
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Z come zero. Quella che resta ancora una volta nella casella delle vittorie in trasferta e intanto il digiuno si allunga.

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