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90 + recupero

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A cura di Matteo Marzotti

"Spingi...non traccheggiare...butta su". I consigli del pensionato-radiolina

E' nemico del possesso palla. Il suo "cavelo" può risuonare dopo pochi secondi dal calcio d'inizio. Ecco il pensionato-radiolina.

"Dai con quella palla...Luciani su, spingi...Sala vai così, in avanti quel pallone...ma che torni indietro Foglia...che è 'sto passaggio al portiere...l'arbitri ce l'han sempre con noi...a chiiiiiii!?!". Sono passati appena 30 secondi dal calcio d'inizio e lui inizia già a "boticare" (brontolare per i non aretini) utilizzando una vasto repertorio di espressioni. Il lui in questione è il tipico pensionato da stadio, simile in tutto e per tutto nel look a quelli che seguono le partite dalla serie A alla Seconda categoria (la Terza per adesso è stata abolita).

Per ripararsi dal freddo c'è il cuscino da porre sul proprio seggiolino numerato, che deve essere proprio quello riportato sull'abbonamento guai se fosse due posti più in là. Poi ci sono la sciarpa e i guanti, a volte il cappello. Solitamente si tratta del corredo regalato dai familiari più stretti per evitargli di restare a casa e perdere la partita, non sia mai...

Peccato che la partita se la perde chi gli sta intorno soprattutto se il pensionato per scaldarsi in inverno e difendersi dal caldo in estate utilizza la tattica del commento su tutto ciò che accade in campo da prima del riscaldamento alla fine dispensando suggerimenti tattici e non solo. Qualche esempio?

"Alora oggi chi gioca?" ti chiede mentre sei lì ad aggiornare il tabellino con le formazioni. La domanda serve per trarre in inganno il giornalista e sottrargli di nascosto una distinta. E' un peccato seguire la partita senza le formazioni.

"...l'arbitri scarsi tutti a noi li mandano..." quando c'è qualcosa che non torna.

"Era forigioco (testuale), alza quella bandierina!!!" quando gli avversari attaccano.

"Che alzi quella bandierina, non era forigioco" quando attacca l'Arezzo.

"Dal Canto cavelo, o non lo vedi che è mezzo" al terzo passaggio errato anche se siamo nei primi 20' di gioco.

"Spingi che traccheggi con quel pallone...che sono sti passaggini, butta su...". Una cosa è certa: adora il lancio il lungo, la palla fai te e il contropiede. Il tiki taka, ma anche un minimo possesso palla, è il suo primo nemico. Il tutto correlato in alcuni casi da qualche bestemmia che serve necessariamente come congiunzione tra le varie parti della frase.

Dalla prima giornata fino a ieri con la Lucchese, in ogni partita, è stato così. A questo punto della stagione potrebbe aver dato più indicazioni lui dalla tribuna che Dal Canto dalla panchina a giudicare dalle parole pronunciate al secondo. Con qualche collega abbiamo provato a chiedergli 5' (giusto 5) di silenzio. Niente da fare. Il pensionato radiolina non ce la fa, è più forte di lui.

Magari si riconoscerà in queste righe o magari no. Senza offesa, non ti chiediamo il silenzio assoluto ma almeno commenti un po' più diradati nell'arco dei 90'.
In attesa di rivederci allo stadio buon anno anche a te!

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