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90 + recupero

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A cura di Matteo Marzotti

B come bestia nera, D come Dell'Agnello e I come incazzatura...il day after di Pianese-Arezzo

L'abecedario della prima trasferta di campionato passando in rassegna, lettera per lettera, un caldo pomeriggio di fine agosto

Il racconto di una giornata che sembrava poter unire sole, mare, calcio e i tre punti che invece sono andati alla Pianese.

A come accrediti. L'orologio segna le 15 quando parcheggiamo l'auto nei pressi dello stadio. La ricerca degli accrediti si protrae però fino alla 16:30. Il motivo? Tra il botteghino accrediti sotto la tribuna e il cancello 76 (dalla parte opposta, nella zona maratona) dove ci mandano avanti e indietro per ben tre volte nessuna è in possesso dei nostri biglietti che arrivano magicamente a mezz'ora dal calcio d'inizio in mano ad un signore che chiede di avere pazienza. C'è un altro problema: la consegna avviene sotto la maratona e l'ingresso per la stampa è dal lato tribuna. Sotto il sole, in mezzo all'afa vai con il quarto giro attorno allo stadio.

B come bestia nera. La lettera è tutta per Marco Masi. Due partite contro l'Arezzo quando allenava il Pontedera e altrettante vittorie. Una partita con la Pianese e una vittoria bianconera. L'Arezzo è avvisato anche per la sfida di ritorno.

C come cancello. Quello del prefiltraggio sul quale era stato scritto con un pennarello un messaggio quanto mai utile per gli steward: "solo accostare e non chiudere a chiave". 

D come Dell'Agnello. Il nome di tendenza in queste ultime ore. Il giocatore più ricercato e atteso. L'attaccante che secondo tifosi e, riascoltando anche l'intervista Di Donato a fine partita, è mancato più di tutti soprattutto per dare un'alternativa in termini di centimetri e feeling con il gol lì davanti.

E come esuberi (o extralarge). Quelli che l'Arezzo sta cercando di piazzare perchè oltre ai gioiellini Basit e Buglio c'è da sfoltire una rosa extralarge con oltre 30 elementi, quasi quaranta. Alcuni elementi che non possono trovare spazio o che non hanno convinto. Si parla da tempo di Bruschi, Masetti e/o Maestrelli, ma anche il possibile addio di Tassi. Partenze per ridurre numericamente la rosa e abbassare anche il budget. A ridosso del gong del mercato è una corsa contro il tempo.

F come fuorigioco. Quello invocato du Udoh quando però la svirgolata di Corrado lo ha rimesso in gioco, lo stesso però è accaduto a Cutolo che ad ogni modo non aveva trovato la porta. Questione di millimetri ma è sembrato anche di interpretazione.

G come gol. Quello della Pianese contro l'Arezzo è storico perchè il primo in un torneo professionistico. L'Arezzo entra negli annali bianconeri.

I come incazzatura. Quella che ti prende e non nascondi dopo quattro giri dello stadio a vuoto, sudato come un podista amatore che ha appena corso la Nove Colli, con poliziotti e steward a cui spieghi che sei lì anche per lavorare e che per tutta risposta ad ogni transenna prima di controllarti chiedono: "chi è lei? Dove va?"...

L come Lancia d'oro. Mentre scriviamo questo abecedario è andata a Porta Santo Spirito.

M come mercato. Chiude tra poche ore e così almeno torneremo a parlare di calcio giocato, almeno si spera. Non è un compito facile quello di Pieroni che dopo aver completato la rosa deve cedere, sfoltire e se possibile registrare plusvalenze.

N come non convocati. Dell'Agnello, Piu, Picchi e Benucci (oltre a Nolan) hanno saltato Lecco e Pianese perchè il loro tesseramento è legato di fatto alle cessioni e alla necessità di far rientrare il budget in quello previsto dalla copertura della fideiussone. Ecco il perchè non sono stati convocati.

O come un'ora e 35 minuti. Il tempo impiegato al ritorno da Grosseto ad Arezzo. Perchè dopo una sconfitta così non hai voglia di dilungarti oltre e perchè alla fine, anche se ad Arezzo c'è l'allerta meteo, c'è la propiziatoria e il quartiere che ti aspettano. "Alboreto is nothing" diceva il Dogui facendo battere l'occhio sull'orologio dopo il viaggio Via della Spiga-Hotel Cristallo di Cortina in 2 ore, 54 minuti e 27 secondi. Speriamo solo di non aver beccato multe...

P come Piero Mancini. Non è passato inosservato Piero Mancini a Grosseto, presente in tribuna insieme a Vittorio Marini. Si parla spesso di un suo ritorno nel mondo del calcio, fin qui sempre smentito.

Q come quattro-due-quattro. Il modulo votato all'attacco che aveva brillato con il Lecco e che ha mostrato qualche limite contro la Pianese. II raddoppio bianconero costante sugli esterni, poche inventive dei centrali chiamati soprattutto a difendere, e una prevedibilità che ha incartato l'Arezzo.

R come rinvio. Niente Arezzo-Juventus Under 23 tra sette giorni. Troppi giocatori impegnati con le nazionali

S come scossa. Quella che ha provato a dare Caso a suon di finte, cercando lo spazio giusto e qualche punizione interessante.

T come trasferta. La prossima sarà a Crema contro la Pergolettese, altra formazione neopromossa, che attende il Cavallino domenica 15 settembre alle 17:30. Una trasferta in casa dei "cannibali" che manca per l'esattezza dalla stagione 2009/2010 quando tra i vari marcatori finì nel tabellino anche Fofana.

U come Udoh. Classe 1997, originario di Reggio Emilia, cresciuto nel vivaio della Juventus. La scorsa stagione al Viareggio. Ha vissuto un grande pomeriggio fatto di corsa, sportellate e di un gol che per la Pianese è storia.

V come velocità. Quella che è mancata nella manovra per provare a reagire tra possesso palla eccessivo e gli spazi che sugli esterni erano assenti.

Z come Zecchini. Lo stadio di Grosseto nell'immaginario era il simbolo di una trasferta di sole, di mare, di un pranzo a base di pesce, di tre punti. Tutto ok almeno fino all'ultimo punto.

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