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Martedì, 16 Aprile 2024
Salute

Traumatologia dello sport: tre giovani medici aretini per un progetto innovativo

Fanno parte di un team di specializzandi in ortopedia e traumatologia coordinati dal dottor Fabrizio Matassi, originario di Sansepolcro

Il lockdown non ha fermato la loro voglia di aggiornarsi e offrire uno strumento utile a pazienti e colleghi. Stiamo parlando di tre giovani specializzandi aretini in ortopedia e traumatologia coordinati dal dottor Fabrizio Matassi, specialista in ortopedia con focus sulle patologie del ginocchio, originario di Sansepolcro. I dottori Matteo Innocenti e Niccolò Giabbani di Arezzo e il dottor Giacomo Sani di Montevarchi hanno approfittato della pausa forzata legata al Covid-19 per creare una piattaforma web per diffondere la loro attività di ricerca, ma non solo. Lezioni con materiale didattico online, video di interventi e il focus sui principali traumi sportivi come la rottura del legamento o il menisco. Il gruppo di lavoro opera principalmente al Centro Traumatologico Ortopedico dell'ospedale fiorentino di Careggi e all'Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza "Ulivella". Due volte al mese operano anche all'ospedale della Valtiberina di Sansepolcro. Completano il team i dottori Alberto Galeotti e Manuel Zago di Firenze.

La prima considerazione da fare è quella che avete approfittato di questo periodo per concentrarvi e sviluppare un sito
sulla traumatologia dello sport. Come nasce il vostro team e quali sono le vostre specializzazioni?

"Il nostro progetto nasce nel 2015 dall’idea del dottor Fabrizio Matassi, specialista in ortopedia e traumatologia e chirurgia del ginocchio, il quale in seguito ad un’esperienza fatta all’estero, formandosi presso i principali centri europei di chirurgia nei pazienti sportivi, ha deciso di formare un gruppo di specializzandi particolarmente interessati ad affrontare un percorso professionale e di ricerca focalizzato sul ginocchio e sulle patologie inerenti. Il gruppo è composto per lo più da medici aretini: il dottor Giacomo Sani di Montevarchi, il dottor Matteo Innocenti e il dottor Niccolò Giabbani di Arezzo e, naturalmente il dottor Fabrizio Matassi originario di Sansepolcro. Compleatano il gruppo i dottori Galeotti e Zago di Firenze. Per diffondere l’attività scientifica da noi svolta tra la ricerca, le lezioni, i congressi e numerosi interventi chirurgici, abbiamo deciso di realizzare una piattaforma web (www.chirurgiadelginocchiotoscana.it) da condividere con gli addetti del settore ma anche e soprattutto con i pazienti".

Dove eseguite le vostre operazioni?

"Attualmente la nostra attività chirurgica si svolge presso il CTO (Centro Traumatologico Ortopedico) dell’AOU Careggi (Firenze), dove effettuiamo principalmente operazioni di chirurgia protesica di primo impianto, revisioni e chirurgia robotica e presso il centro IFCA (Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza) Ulivella dove eseguiamo interventi in artroscopia al ginocchio come ricostruzioni del legamento crociato o interventi ai menischi. Due volte al mese, inoltre, operiamo presso l’ospedale della Valtiberina di Sansepolcro, dove siamo consulenti per i traumi sportivi al ginocchio ed eseguiamo interventi chirurgici di ricostruzione di legamento o menischi disponendo di due sale operatorie per ogni seduta".

Avete metodi innovativi che si discostano rispetto a quelli del passato? Se si quali sono? 

"Lo sviluppo dell’artroscopia (esplorazione della articolazione con una telecamera) e delle strumentazioni mininvasive ha permesso di realizzare interventi chirurgici al ginocchio senza dover “aprire” l’articolazione. Ad oggi siamo orientati sempre di più verso una “chirurgia conservativa” che consenta di mantenere quanto più possibile le strutture articolari senza dover necessariamente ”togliere” qualcosa di importante per la funzionalità e la lunga durata dell’articolazione. Per poter essere innovativi è necessario dunque dover riparare quanto più possibile le strutture lesionate cercando di mantenerne integrità e favorendo la biologia. Basti pensare ai menischi che fino a qualche anno fa venivano rimossi senza comprendere bene quale fossero le conseguenze di questo. Oggi sono a disposizione numerosi strumenti mini invasivi che posso essere usati per via artroscopia che consentono insieme ad una buona manualità tecnica di riparare il menisco preservando la funzione.
Quando invece non è possibile riparare allora dobbiamo ricostruire la struttura lesionata e dobbiamo farlo rispettando le profonde conoscenze di anatomia e di biomeccanica di cui oggi disponiamo. In questo senso la ricostruzione del legamento crociato anteriore eseguita con le nuove tecniche e strumentari chirurgici permette di rispettare l’anatomia di questo legamento e quindi inevitabilmente un miglior ripristino anche della funzionalità. Ricorreremo invece alla chirurgia maggiore quando saremmo costretti a sostituire l’articolazione oramai usurata dal tempo o dal carico o dai ripetuti traumi. Il concetto della protesi nel “paziente anziano” è tuttavia superata nell’era moderna. Esistono vari tipi di protesi più conservative definite mono-compartimentali che permettono di sostituire soltanto la porzione di articolazione usurata. L’uso della chirurgia robotica per questo tipo di interventi rappresenta davvero un salto nel futuro permettendo di inserire una piccola protesi parziale nel rispetto della anatomia e di tutte le strutture articolari che sono ancora intatte".

Come nasce il sito e con quali scopi? 

"La piattaforma contiene delle informazioni sui vari interventi chirurgici al ginocchio con dei brevi testi e video esplicativi dedicati ai pazienti che vogliono capire meglio il tipo di lesione che hanno subito ed a cosa vanno incontro operandosi. Riteniamo che l’educazione del paziente sia con il dialogo sia attraverso questo strumento che abbiamo appositamente ideato sia cruciale perché possa comprendere a fondo la patologia di cui si è affetto e possa prendere parte in sinergia con noi medici e con il fisioterapista alla risoluzione del suo problema. Ci sono poi delle parti video più approfondite con delle note di tecnica chirurgica e delle video-lezioni utili a giovani medici e specializzandi ortopedici che vogliono apprendere questo tipo di chirurgia. Purtroppo l’interruzione dell’attività chirurgica programmata causa COVID ha determinato una carenza formativa in questo periodo sia nel campo operatorio che impossibilità ad eseguire lezioni frontali che abbiamo cercato di ovviare proponendo questa piattaforma".

Sul vostro portale c’è addirittura una sezione dedicata alle lezioni, in cosa consiste? Chi vi può partecipare? 

"Chiunque può accedere alla sezione dedicata alle lezioni semplicemente registrandosi gratuitamente tramite email. All’interno della sezione ci sono video, dettagliati e aggiornati, inerenti vari argomenti chirurgici come il planning protesico, gli step da eseguire per un corretto posizionamento della protesi di ginocchio, i possibili errori intraoperatori in cui si può incorrere e tanti altri vari argomenti che verranno aggiornati a seconda delle richieste e delle necessità di approfondimento. Si tratta della sezione più utile per la formazione dei medici specializzandi poiché è costantemente aggiornata e riflette, in brevi video di poche decine di minuti, quello che è lo stato dell’arte delle principali patologie del ginocchio di cui ci occupiamo".

Molto importante anche la sezione video dedicata all’installazione di protesi. Per preparare il paziente nel migliore dei
modi nel pre e post-operatorio. 

"Le protesi al ginocchio moderne consentono di ottenere risultati estremamente soddisfacenti anche a decine di anni dal loro impianto. Una corretta indicazione, una tecnica chirurgica riproducibile e precisa, ed una fase riabilitativa corretta sono il presupposto principale per il successo. Sul nostro sito i pazienti possono vedere i diversi passaggi dell’intervento descritti in modo schematico e comprendere la loro problematica e a cosa vanno incontro affrontando l’intervento affrontando sia la fase pre-operatoria che quella post-operatoria con maggior serenità e consapevolezza. Inoltre nella sessione fisioterapia sono riportati alcuni esercizi che posso essere eseguite sia in preparazione all’intervento che immediatamente dopo allo scopo di recuperare precocemente la forza, l’arco di movimento e la ripresa della deambulazione autonoma".

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