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Il Wwf e altre associazioni ambientaliste ricorrono al Tar contro il calendario venatorio

Nota delle associazioni ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF sull'inizio della stagione venatoria. Inizia la stagione di caccia e ancora una volta si tratterà purtroppo della 'solita caccia', all'insegna degli appetiti del mondo venatorio e nel disprezzo...

Nota delle associazioni ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF sull'inizio della stagione venatoria.

Inizia la stagione di caccia e ancora una volta si tratterà purtroppo della 'solita caccia', all'insegna degli appetiti del mondo venatorio e nel disprezzo invece non solo delle richieste delle Associazioni ambientaliste e animaliste, ma anche del parere del mondo scientifico. Eclatante è il confronto tra quelle che erano state le indicazioni dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) , con uno specifico parere inviato alla Regione, e quelli che sono i contenuti del calendario regionale.

Importante è anche considerare che si continua a cacciare specie con popolazioni in difficoltà e indicate come di particolare rilievo conservazionistico a livello internazionale (le specie cosiddette SPEC, Species of European Conservation Concern): rimangono ancora fra le specie cacciabili specie classificate come SPEC 2, come Pavoncella, Combattente, Moriglione, e specie SPEC 3, come, Canapiglia, Moretta, Codone, Mestolone, Marzaiola, Beccaccino, Frullino, Quaglia, Beccaccia, Tortora, Allodola. Ancora una volta, anche nella prossima stagione, si caccerà troppo, per troppo tempo, su troppe specie e con troppo pochi controlli, visto anche quello che è il progressivo e sempre più allarmante depotenziamento delle forze di vigilanza sul territorio. Di fronte a tutto questo ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF hanno deciso di ricorrere alle vie legali, presentando un ricorso al TAR contro la delibera del calendario venatorio regionale, per chiedere il rispetto delle norme vigenti e tutelare la nostra fauna selvatica, patrimonio di tutti i cittadini. Vista la sordità del Governo regionale della Toscana alle necessità di tutela dell'ambiente e della fauna selvatica, abbiamo chiesto l'intervento dei Tribunali perché almeno siano rispettate le norme vigenti. La caccia è un passatempo che comporta l’uccisione violenta di milioni di animali ogni anno e per questo non accettabile che sia consentita ignorando ogni precauzione imposta dalla scienza.

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