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Welfare, Saccardi: "Maggiori risorse ai territori per essere più vicini ai cittadini"

"Mi auguro che tutti abbiano il coraggio di credere nella riforma, giocando più sulla speranza che sulla paura. Dobbiamo smettere di ragionare a compartimenti stagni tra sanitario e sociale, provando invece a realizzare una maggiore integrazione...

"Mi auguro che tutti abbiano il coraggio di credere nella riforma, giocando più sulla speranza che sulla paura. Dobbiamo smettere di ragionare a compartimenti stagni tra sanitario e sociale, provando invece a realizzare una maggiore integrazione. Abbiamo riorganizzato i servizi sanitari e così faremo anche con quelli socio sanitari. Diminuiremo le zone distretto e le società della salute ma assegneremo loro maggiori risorse economiche e più personale, potenzieremo i servizi nei territori per essere più vicini ai cittadini".

E' questo l'annuncio che Stefania Saccardi, assessore regionale alla sanità e al welfare, ha fatto nel corso del convegno dedicato alla presentazione del "Profilo sociale regionale 2015", il rapporto redatto dalla Regione e dall'Osservatorio sociale regionale, strumento per la programmazione sociale e socio sanitaria.

"Siamo una regione che tiene – ha osservato Stefania Saccardi – rispetto al resto del Paese, ma il quadro che emerge non può farci stare del tutto tranquilli, nonostante disponiamo di una forte rete di associazioni di volontariato che si integra con il sistema di welfare pubblico. Ma la sfida che abbiamo di fronte non ci trova impreparati. La vinceremo se riusciremo a far cooperare tutti i soggetti, con una grande attribuzione di responsabilità ai Comuni, ai servizi sociali, al terzo settore, condizione necessaria per riuscire a dare ai cittadini risposte appropriate".

L'assessore ha quindi sottolineato il nuovo ruolo che l'Inps sta giocando in partenariato con i soggetti pubblici, citando il caso di Pronto badante, il progetto regionale in cui l'istituto di previdenza ha un peso fondamentale.

"Ciò che sta accadendo in Toscana – ha concluso l'assessore – sarà di esempio per le altre Regioni italiane, nessuna delle quali ha in programma di investire come noi sui territori, che è l'unico modo per costruire un welfare moderno".

La Toscana è una regione che invecchia, ma che riesce ancora ad includere, collocandosi in posizione decisamente migliore rispetto al panorama medio italiano e in cui sono soprattutto i flussi migratori a garantire ringiovanimento e ricambio generazionale. E' per questo che diventano basilari le politiche di accoglienza ed integrazione, così come lo è il sistema di protezione di fronte a reti familiari che si sono indebolite.

E' questo il quadro che emerge da "Il profilo sociale regionale 2015", presentato questo pomeriggio presso Palazzo Strozzi Sacrati dalla Regione Toscana e dall'Osservatorio sociale regionale.

I dati (tutti aggiornati al 31 dicembre 2014) riportano 3.752.654 residenti, cioè il 6,2% della popolazione italiana, con un'età media di 46 anni. Le proiezioni demografiche dicono che i toscani, nel 2030, saranno 4 milioni. Cresce l'aspettativa di vita, che per i maschi passa dai 78,1 anni del 2002 agli 81 del 2014, mentre quella delle femmine è salita da 83,6 a 85,5 anni.

Gli stranieri

Gli stranieri residenti sono 395.573 e rappresentano oltre il 10% della popolazione, contro una media italiana dell'8%. Tra le 174 nazionalità presenti, quella di gran lunga più numerosa è la rumena (21%), seguita dall'albanese (17,8%), poi dalla cinese (11%) e dalla marocchina (7%). Sono 145.000 le famiglie con almeno uno straniero residente (il 9,2% del totale contro una media italiana del 7,4). Anche il numero dei minori stranieri è quadruplicato in pochi anni, arrivando a 84.000 e gli studenti stranieri rappresentano il 13% del totale. Il totale delle imprese con titolare straniero raggiunge il 13%.

Le famiglie

Con una composizione media di 2,3 individui, le famiglie residenti sono 1 milione 643 mila e più della metà ha uno solo o due componenti e per oltre il 50 per cento sono composte da anziani soli. Una famiglia su 10 è monogenitore. Crescono le coppie non coniugate (1 su 10) e le famiglie ricostruite dopo precedenti esperienze matrimoniali, che riguardano il 14% degli uomini e il 12% delle donne sposati. In Toscana ci si sposa più tardi rispetto alla media nazionale: gli uomini a 35,8 e le donne a 34,3 anni (34,3 e 31,3 in Italia).

La casa

Il 96% delle famiglie risiede in abitazione e il 75% in un alloggio di proprietà. Lo spazio abitativo è di 119,4 metri quadrati per unità immobiliare, 3,4 metri quadri superiore alla media nazionale. Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica rappresentano il 2,4% del totale, uno ogni 33 famiglie residenti e il 18% di coloro che vivono in affitto.

La condizione giovanile

I minori e i giovani (fino a 29 anni) sono oltre un quarto della popolazione. I posti disponibili ai nidi sono uno ogni tre bambini e l'offerta privata, negli ultimi anni, è quasi raddoppiata. I giovani tra i 20 e i 24 anni che non hanno conseguito alcun diploma sono il 20%, mentre la strategia di Lisbona fissava questo numero al 15% entro il 2010. Complessivamente il livello di partecipazione al sistema di istruzione e formazione è ben al di sopra della media italiana. Gli abbandoni sono calati e rapresentano il 13,8%, dato leggermente migliore della media nazionale. I non impiegati e non studenti (Neet) rappresentano il 20% dei 15-29 enni toscani e il 36% dei 15-24enni è disoccupato.

Disabilità anziani e non autosufficienti

Sono 200.000 i toscani con limitazioni funzionali e, se migliora l'inserimento scolastico dei disabili da migliorare sono le loro possibilità di inserimento lavorativo. La popolazione anziana continua a crescere (929.050 over 65) e se oggi rappresenta un quarto del totale nel 2050 arriverà ad un terzo. Crescono gli anziani soli e quelli non autosufficienti il 40% dei quali è ad un livello grave. Forte resta il protagonismo degli anziani con il 70% delle famiglie che affida i bambini ai nonni e 66.000 volontari anziani che operano nel volontariato.

L'esclusione sociale

Sono 84.000 le famiglie in povertà relativa (il 5,1 contro il 10,3% della media italiana) e 54.000 quelle in povertà assoluta (3,3% in Toscana, 5,7% in Italia). Il tasso di disoccupazione è al 10,1% contro il 12,7% nazionale e le ultime analisi indicano segnali di ripresa sul fronte dell'occupazione. Tuttavia la disoccupazione è raddoppiata rispetto al 2008 e sono 170.000 i cittadini in cerca di occupazione.

Alcune risposte del sistema di welfare

I Comuni toscani spendono circa 492 milioni di euro per interventi e servizi sociali con una spesa procapite di 134 euro contro i 117 a livello nazionale. Il 40% è destinato alle famiglie e ai minori, il 24% agli anziani, il 18% alla disabilità, l'8% alla povertà, il 3% per immigrati e nomadi.

Le organizzazioni no profit sono 24.000 (in Toscana 65 ogni 10.000 residenti, in Italia 52) e coinvolgono oltre 490.000 persone attive di cui il 90% sono volontari. I lavoratori domestici di cura sono quasi 76.000 (l'80% stranieri e il 90% donne) e sono quadruplicati negli ultimi 15 anni.

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