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Vittime del Salva-banche di nuovo in marcia su Laterina: "Ci scusi ministro ma non sapevamo dove andare"

"Ci scusi ministro ma non sapevamo dove andare". E' questo il grido di battaglia lanciato dall'associazione Vittime del Salva-banche in vista della seconda trasferta di protesta a Laterina, paese natale del ministro alle riforme Maria Elena Boschi...

"Ci scusi ministro ma non sapevamo dove andare". E' questo il grido di battaglia lanciato dall'associazione Vittime del Salva-banche in vista della seconda trasferta di protesta a Laterina, paese natale del ministro alle riforme Maria Elena Boschi e del padre Pierluigi ex vice direttore di Banca Etruria.

A distanza di sette mesi dall'ultima marcia, ecco che i risparmiatori azzerati dopo l'applicazione del decreto del 22 novembre 2015, portano nuovamente la protesta nel Comune del Valdarno.

Alla giornata, oltre ai bondisti aretini, prenderanno parte anche altri provenienti da Empoli, Ferrara e da altre località delle Marche. Uomini e donne ridotti sul lastrico a causa della perdita dei risparmi investiti in obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara e che non si rassegnano a subire un destino così duro. Soltanto ieri, il Fondo interbancario ha dato il via alle procedure per dare riscontro alle prime richieste di rimborso. A coloro che presenteranno la documentazione richiesta, sarà corrisposto circa l'80 per cento di quanto perso. I primi risarcimenti sono stati già assegnati e riguardano tutti piccoli investitori (con depositi non superiori ai 20mila euro) di Banca Etruria. "Siamo a metà della vita del decreto e solo 30 persone su 12.500 a tre mesi della scadenza hanno riottenuto in parte ciò che gli era stato indebitamente tolto - commenta la presidente dell'associazione Vittime del Salva-banche Letizia Giorgianni - Ci preme inoltre far nuovamente presente che coloro che hanno avuto la fortuna di rientrare negli stringenti paletti del decreto, tra 90 giorni si vedranno scadere i termini per potervi accedere senza ancora aver potuto conoscere i decreti che disciplinano l’arbitrato e capire quindi quale sarebbe stato il percorso per loro più conveniente. Come associazione abbiamo già chiesto di procrastinare la data di scadenza per richiedere l’accesso al rimborso forfettario per un periodo pari al ritardo nell’emanazione degli arbitrati, che sarebbero dovuti uscire entro il 1 luglio scorso, e sono quindi già in ritardo di tre mesi. Questi a nostro avviso sono i dati più importanti da evidenziare. Ne approfittiamo quindi per sollecitare chiarimenti sulla data di emanazione delle regole dell'arbitrato, al fine di consentire ai risparmiatori una scelta consapevole sulle modalità rimborso; vorremo inoltre capire se potrà essere accolta o meno la richiesta di proroga sulla scadenza sul termine per le domande per i rimborsi forfettari,ed avere delucidazioni, conferme o smentite ufficiali, sulle paventate tassazioni sui rimborsi forfettari". La manifestazione di domenica anticipa di cinque giorni la scadenza fissata per la cessione delle 4 good bank nate dalla messa in risoluzione delle vecchie.

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