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Vittime del Salva-banche, assedio a Banca Etruria ed ai dipendenti: cronaca e voci della protesta

Blocco del traffico in via Crispi, assedio alla sede storica di Banca Etruria, poi l'attesa della pausa pranzo dei dipendenti che sono stati fischiati e insultati all'uscita. "Ladri, ladri" il coro che ha scandito il passare delle ore. Ad Arezzo...

Blocco del traffico in via Crispi, assedio alla sede storica di Banca Etruria, poi l'attesa della pausa pranzo dei dipendenti che sono stati fischiati e insultati all'uscita. "Ladri, ladri" il coro che ha scandito il passare delle ore.

Ad Arezzo di scena la manifestazione delle Vittime del Salva Banche. Una protesta sostanzialmente pacifica ma dai contenuti molto forti che ha portato in strada risparmiatori giunti da Senigallia, da Latina, un pullman da Empoli, di Ferrara e da Città di Castello e poi gli aretini in numero esiguo rispetto alle famiglie coinvolte. Erano tutti possessori di obbligazioni subordinate e di azioni e con il decreto del 22 novembre si sono ritrovati in mano carta straccia che non vale più niente.

Molti di loro hanno già ritirato i propri risparmi dalle banche coinvolte e non solo. Ci sono tante storie diverse tra le vittime del salva banche, la maggior parte delle quali ha come protagoniste famiglie di anziani e piccoli imprenditori, ignari fino al momento del decreto di cosa stesse per accadergli.

Tutta la manifestazione nel video:

La mattina della manifestazione i risparmiatori sono arrivati alla spicciolata davanti al portone che si affaccia su via Crispi nel pieno centro storico della città di Arezzo. Qui ad attenderli troupe dei tg nazionali e regionali, inviati di trasmissioni che hanno ancora una volta acceso i riflettori sulla città emblema, con la vicenda di Banca Etruria, di quanto accaduto e di questa protesta.

Piano piano, nonostante il freddo la carovana dei risparmiatori si è radunata sotto striscioni e cartelli funebri con sù scritto "morte dei nostri risparmi, morte della fiducia nelle banche" oppure "qui giace la fiducia nel sistema bancario".

Con i cori e gli striscioni, i risparmiatori uniti nella protesta, hanno chiesto a gran voce di punire i responsabili del dissesto delle banche e di ottenere indietro tutti i loro risparmi. Presi di mira gli ex vertici di Banca Etruria, i dipendenti stessi, il premier Renzi, il ministro aretino Maria Elena Boschi ed il padre Pier Luigi vice presidente della Popolare aretina nell'ultimo Cda, prima del commissariamento.comitato_banca_etruria2 I momenti clou della giornata che si è protratta fino alle 16:00, quando i risparmiatori con i loro manifesti si sono portati in mezzo alla carreggiata ed hanno bloccato il traffico stradale nell'arteria centrale di Arezzo creando non pochi disagi, subito dopo un addetto alla sicurezza interna di Banca Etruria ha accostato il portone d'ingresso e così i manifestanti si sono accalcati all'ingresso, arrivando fino a dentro al tornello e battendo forte le mani sulle vetrate. protesta-banca-etruria (13) Poi alle 13:30 l'attesa per l'uscita dei dipendenti dal lato di Corso Italia per la pausa pranzo, non sono mancati fischi e contestazioni al loro indirizzo. Durante la manifestazione è stato distribuito un volantino e sono state raccolte le adesioni all'associazione Vittime del Salva Banche che si è appena costituita e che fornirà consulenze gratuite e si impegnerà a convogliare la protesta dei risparmiatori nelle richiesta di risarcimento.
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