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Giovedì, 18 Aprile 2024
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In Duomo la Virgo Fidelis, patrona dell'Arma dei Carabinieri

  La ricorrenza della Virgo Fidelis ha un profondo significato che idealmente riunisce i valori di militarità e religiosità

Oggi pomeriggio, alle ore 16.00, nella Cattedrale di Arezzo officiata dal Vicario della Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, don Fabrizio Vantini, i carabinieri del Comando Provinciale hanno celebrato  la Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri.

             Al termine della Santa Messa, il Comandante Provinciale dei carabinieri, Col. Vincenzo Franzese, si è soffermato anche sulle ricorrenze del 78° Anniversario della Battaglia di Culqualber in Africa orientale e della Giornata dell’Orfano.

             Ed è agli orfani, amorevolmente assistiti dall’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri, e alle vedove dell’Arma, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, che è stato  rivolto  un  affettuoso e riverente pensiero.

          La ricorrenza della Virgo Fidelis ha un profondo significato che idealmente riunisce i valori di militarità e religiosità.

          L’impegno che è stato solennemente rinnovato nella odierna celebrazione  ha onorato  la memoria di quei carabinieri che, continuando a credere nella Patria e sublimando il significato delle parole fedeltà e onore, caddero valorosamente nella cruenta battaglia di Culqualber, che ebbe fine proprio il 21 novembre del lontano anno 1941, durante la 2a Guerra Mondiale.  

               Per l’epica resistenza del I Battaglione Carabinieri mobilitato a difesa del caposaldo di Culqualber, venne concessa la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera dell’Arma, con la seguente motivazione:

“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l'ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma”. (Culqualber - Africa orientale agosto-novembre 1941).   

          Al termine della cerimonia il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Arezzo ha ringraziato tutte le autorità civili e militari presenti, i cittadini aretini che con la loro partecipazione hanno voluto dimostrare la loro vicinanza all’Arma, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’Arma, i Carabinieri in servizio e in congedo.

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