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"Via degrado e spaccio dal Pionta". Comitato e politici lanciano l'appello: "Un altro parco è possibile"

Riqualificare il Pionta. Annientare lo spaccio e l'uso di droghe. Trovare delle strategie definitive per impedire che fatti come quello del pomeriggio del 1° marzo si ripetano nuovamente. I propositi sono quelli di molti gruppi politici e...

Riqualificare il Pionta. Annientare lo spaccio e l'uso di droghe. Trovare delle strategie definitive per impedire che fatti come quello del pomeriggio del 1° marzo si ripetano nuovamente.

I propositi sono quelli di molti gruppi politici e comitati che, all'indomani della tragedia che ha visto la morte di un 29enne trovato all'interno del parco con l'ago della siringa ancora nel braccio, si mossi per lanciare un chiaro appello alla città. Nei giorni passati “in risposta alla necessità di coniugare un progetto politico di riqualificazione, tutela e rivalutazione sociale del Colle del Pionta con il coinvolgimento fattivo di chi si adopera o vive nel territorio stesso" è nato il Comitato Cittadino Spontaneo “Amici del Pionta”.

All'iniziativa ha fatto seguito anche la presa di posizione dei Popolari per Arezzo che ha invitato l'amministrazione a: "leggere le potenzialità dell'area per creare molteplici opportunità d'incontro. Si tratta di un parco che racchiude i resti storici del passato della città, che ospita strutture della Asl e dell'università, e che più in generale rappresenta un punto di ritrovo e di gioco per tante famiglie e per i loro bambini, dunque ha tante caratteristiche che possono essere valorizzate in ottica aggregativa e socio-culturale".

Tra le urgenze del Pionta, come tornano a ribadire anche il gruppo dei Popolari, rientra anche il recupero di molte delle strutture che si trovano nell'area del parco e che hanno la loro maggior espressione nel degrado in cui è caduta Villa Chianini, edificio leopoldino le cui reti di protezione sono state abbassate e i cui ingressi forzati.

"Il recupero di questi immobili richiede ingenti risorse - fanno sapere - è possibile iniziare ad operare attraverso strade meno dispendiose ma altrettanto lungimiranti. In questo senso, la manutenzione ordinaria deve essere solo il primo step di un progetto che, ponendo il Pionta al centro di un calendario di iniziative, inizi a far vivere sempre di più il parco, ne faccia un'area per tutti e ne allontani sempre più quegli episodi di delinquenza, microcriminalità e spaccio che ne infangano la bellezza e che creano paure e disagi in tanti cittadini". Negli anni il parco è stato più volte sotto i riflettori per numerosi episodi di cronaca nera che lo hanno visto come scenario. Spaccio, aggressioni, furti, violenze, consumo di sostanze stupefacenti e il tremendo l'omicidio di Massimo Bosco, ucciso nel 2013.

Poi una nuova tragedia. Questa volta silenziosa. Arrivata in un normale pomeriggio di marzo. E che ha stroncato la vita di un aretino di 29 anni.

Le forze dell'ordine stanno ancora cercando di fare chiarezza sulle circostanze e proseguono le indagini per rintracciare la persona che ha ceduto la dose al ragazzo quel maledetto 1° marzo.

Dalla procura invece è stato aperto un fascicolo contro ignoti per morte in conseguenza di altro reato. Ulteriore chiarezza sulla vicenda potrà farla i risultati degli accertamenti tossicologici sui campioni di tessuti prelevati durante l'esame autoptico.

Ieri invece familiari e amici hanno detto addio a G.

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